Relazione tra infermiere e paziente stomizzato in era Covid

Scritto il 25/07/2022
da Filippo Broncolo

L'avvento della pandemia da Covid-19 ha rappresentato un vero e proprio banco di prova anche per il mondo dell'assistenza alla persona portatrice di stomia. Ci si è trovati ad affrontare una situazione totalmente inaspettata da ambo le parti (professionista e assistito). Sono aumentate le difficoltà nell'affrontare la patologia che ha portato al confezionamento della stomia e la vera, grande sfida per gli infermieri stomaterapisti è stata quella di continuare comunque ad accompagnare con professionalità e umanità la persona che si è trovata a dover fare i conti con una nuova condizione fisica e psicologica in un periodo storico così destabilizzante.

Cosa significa qualità di vita per la persona portatrice di stomia

Cercarsi, incontrarsi e riconoscersi in uno sguardo: è quanto hanno dovuto fare come mai prima infermieri e persone portatrici di stomia durante la pandemia da Covid-19

La qualità della vita è un concetto complesso che si riferisce ad una percezione soggettiva e collocata in un preciso momento storico di una persona.

L’identificazione di periodi vulnerabili nel corso di una malattia ha una sua rilevanza, come per esempio la perdita dell’autostima, i cambiamenti nella percezione dell’immagine del proprio corpo, una diversa aspettativa di vita sociale futura.

Il portatore di stomia è una persona che dopo un intervento chirurgico - avvenuto in urgenza oppure in elezione (con il tempo di prepararsi con il disegno preoperatorio, a differenza di quanto accade in urgenza, nel quale c'è anche la possibilità di applicare la procedura dello stoma-siting) – si trova ad affrontare una problematica corporea di non poco conto che intacca la sfera funzionale e quella estetica. Alla nuova condizione spesso viene associato un senso di sconforto e di perdita di controllo della propria vita.

La figura dell’infermiere stomaterapista è quella che ha la responsabilità di far riacquisire alla persona sicurezza e speranza nel futuro; lungo questo percorso il dialogo, la vicinanza ed il rapporto interpersonale sono fondamentali.

L’operatore assiste ad un rifiorire fisico e morale della persona operata ed allo stesso tempo il rapporto infermiere-assistito si consolida

In questo processo il modo di interfacciarsi ha sempre avuto un aspetto fondamentale. Con l’avvento della pandemia da Covid-19, purtroppo, molte di queste pratiche hanno subito sonore battute d’arresto; ma, a ben guardare, si rilevano anche alcuni aspetti che hanno condotto il portatore di stomia stesso a trovare la forza per reagire in maniera più autonoma.

Aspetti positivi dell'assistenza alla persona con stomia e Covid+

Quando un operatore deve indossare i dispositivi di protezione individuale per assistere un pazienteCovid positivo deve saper valorizzare ancor di più il peso degli sguardi e della modulazione della voce,per infondere sicurezza e speranza nella persona stomizzata.

Accade talvolta che i pazienti stomizzati risultati positivi al Covid e per questo motivo impossibilitati a ricevere assistenza dai caregiver familiari si impegnino maggiormente per diventare il più autonomi possibile.

Favorire l’empowerment della persona: è questo, in estrema sintesi, ciò che di buono può essere colto dalla situazione emergenziale dettata dalla pandemia Covid-19. Dal lato dei professionisti, inoltre, si è registrata una valorizzazione delle capacità dell’infermiere di reparto che, lavorando alacremente sulla costruzione del rapporto di fiducia con l’assistito, ha fatto in modo che l'individuo si sentisse comunque al sicuro durante la degenza in assenza dell’infermiere stomaterapista.

La situazione di emergenza ha portato quindi sia gli infermieri che i portatori di stomia a impegnarsi insieme per trovare un tramite che facesse sì che l’assistenza fosse adeguata e che la persona potesse guardare al futuro con fiducia.