Un’occasione di confronto e consapevolezza
Il consiglio direttivo di Fais: da sinistra Rossella Guzzi, Pier Raffaele Spena, Giovanni Sapucci e Marina Perrotta
L’iniziativa bolognese ha rappresentato non solo un momento di incontro tra persone stomizzate, familiari e professionisti, ma anche un’occasione di dialogo tra associazioni e istituzioni.
Nel corso della giornata, accanto alle attività pratiche, dai laboratori su alimentazione e benessere agli esercizi di rinforzo della parete addominale guidati da uno stomaterapista, è emersa l’importanza di costruire una rete territoriale più uniforme nell’erogazione dei dispositivi e nell’assistenza post-operatoria.
La Regione Emilia-Romagna, presente con i propri referenti, ha ribadito l’impegno a rafforzare la continuità assistenziale e a garantire equità di accesso ai presidi su tutto il territorio.
I numeri della stomia in Italia
Secondo le stime più recenti (2023–2024), in Italia vivono circa 75mila persone con stomia, con oltre 3.000 nuovi casi ogni anno. Le donne rappresentano il 55–60% dei pazienti, gli uomini il 40–45%.
L’età media supera i 60 anni, con un picco tra i 65 e i 75, ma il 15–20% delle persone stomizzate ha meno di 50 anni. La Fais sottolinea come questi numeri impongano un approccio sempre più personalizzato e la garanzia di uniformità nell’accesso ai dispositivi e alle cure.
Dispositivi e diritti dei pazienti: l’appello della Fais
Durante l’incontro, il presidente Fais Pier Raffaele Spena ha richiamato l’attenzione sui rischi dei bandi di gara al massimo ribasso, sottolineando che i dispositivi per stomia e incontinenza non possono essere considerati semplici prodotti commerciali, ma strumenti che incidono sulla salute, sulla dignità e sulla qualità di vita delle persone.
Il risparmio a tutti i costi, ha spiegato Spena, finisce spesso per generare ricadute più onerose sul sistema sanitario, con un aumento delle complicanze e del carico assistenziale per pazienti e caregiver.
Una sacca per stomia non è un prodotto qualsiasi, ma un presidio che restituisce dignità e autonomia a chi lo utilizza.
Da qui la richiesta di una maggiore attenzione ai criteri di appropriatezza e sicurezza e la necessità di raccogliere dati nazionali che colleghino la qualità dei dispositivi ai risultati clinici.
Una comunità che cresce insieme
La Fais ha voluto ribadire che la stomia non deve essere considerata una condizione di sopravvivenza, ma un percorso di adattamento e rinascita, possibile grazie a informazione, formazione e supporto reciproco.
La Federazione ha inoltre presentato la Fais Web TV, un canale digitale dedicato a storie, informazione sanitaria e sensibilizzazione, con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita delle persone incontinenti e stomizzate e promuovere una cultura della dignità e dell’inclusione.