Cgil-Fials: Asugi ripristini notturni in Csm via Gambini

Scritto il 09/05/2024
da Redazione

L'Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Asugi) assicuri al Centro di salute mentale (Csm) di via Gambini di Trieste i 5 infermieri e 2 operatori sociosanitari necessari per ripristinare il servizio notturno - ovvero la possibilità di ricovero per i 6 posti letto - sospeso per mancanza di personale nel 2021. Lo chiedono i sindacati Cgil-Funzione pubblica e Fials, che hanno proclamato per il 9 maggio 2 ore di sciopero con adesione del 100% tra i dipendenti del Csm, l'unico dei 4 di Trieste a non offrire il servizio notturno.

Csm Trieste: no a operatori-tassisti dei pazienti per carenze di organico

protesta sindacati csm trieste

Sciopero dei dipendenti del Csm di via Gambini di Trieste

L'Azienda l'anno scorso si era presa un impegno di riaprire a ottobre sulle 24 ore, non l'ha mantenuto - spiega Francesca Fratianni, responsabile salute pubblica per la Cgil-Fp provinciale -. Quindi i colleghi hanno votato lo sciopero e chiesto, per dignità di cura, che venga riaperto il servizio. In questo momento chi è ricoverato qua, alle 7 di sera, viene spostato al Csm di Domio o al Servizio psichiatrico, e la mattina viene riportato qua.

Gli operatori del centro, spiega una coordinatrice, di fatto devono fare i tassisti, "sballottando" tra posto letto e luogo di terapia proprio i pazienti più vulnerabili, quelli che hanno in corso una crisi.

Accanto ai 10 infermieri e 4 oss attualmente al Csm di via Gambini (le uniche figure necessarie per il servizio notturno), sono attivi solo per il servizio diurno 8-20 anche 4 tecnici della riabilitazione psichiatrica, 2-3 medici psichiatri, e 2 psicologi, per un bacino d'utenza di circa 800 persone.

Tre anni fa mancava personale - spiega il segretario provinciale Fials, Fabio Pototschnig -. Nel 2022 è stato promesso ai famigliari degli utenti che entro il 2022 sarebbero stati assegnati 5 infermieri per ripristinare il servizio notturno, ma questo non è accaduto. Nel maggio 2023 abbiamo fatto un accordo con la direzione per riaprire il centro sulle 24 ore e ci avevano assicurato che entro ottobre avrebbero assegnato 5 infermieri, e questo non è accaduto. Nel 2024 hanno riproposto lo stesso accordo, ma nel frattempo - svela il sindacalista - abbiamo saputo dalla direzione delle professioni sanitarie che in Asugi mancano 60 infermieri e che, sia al concorso sia tramite avviso, le adesioni sono poche e non si riesce a colmare il fabbisogno.

Già oggi Cgil-Fp e Fials chiederanno un incontro con il presidente della Regione Friuli Venezia-Giulia, che si prenda un impegno e ci dica cosa vuole fare, perché questa direzione promette e non mantiene, non è in grado di riorganizzare né di progettare, concludono Fratianni e Pototschnig.