Le Regioni migliorano, ma i divari restano: i dati del Pne 2025

Scritto il 18/12/2025
da Silvia Fabbri

Il Piano Nazionale Esiti 2025 non racconta un sistema sanitario in crisi. Racconta piuttosto un sistema stabile nelle sue gerarchie. I dati migliorano in diversi indicatori, ma il quadro complessivo resta sorprendentemente coerente con quello degli anni precedenti: le Regioni che funzionavano continuano a funzionare, quelle in difficoltà migliorano a piccoli passi, senza colmare il divario. È un dato che pesa, perché il PNE non misura intenzioni o riforme annunciate, ma ciò che accade davvero nei percorsi di cura.

Miglioramenti reali, ma non omogenei

pne 2025

Il Piano Nazionale Esiti 2025 ci mostra un sistema stabile nelle sue gerarchie: migliorano le condizioni ma resta un forte divario regionale.

Negli ambiti tempo-dipendenti (infarto, ictus, frattura del femore) i numeri mostrano progressi concreti. La percentuale di pazienti con STEMI trattati con angioplastica primaria entro 90 minuti è salita al 63%, contro il 57% del 2020.

Anche gli interventi per frattura del collo del femore entro 48 ore negli over 65 sono aumentati, passando dal 52% al 60%.

Ma il miglioramento medio nasconde differenze rilevanti. Le Regioni del Nord e parte del Centro mantengono valori stabilmente sopra la media nazionale. Nel Mezzogiorno, invece, i risultati sono più discontinui: alcune aziende performano bene, altre restano lontane dagli standard. La rete esiste sulla carta, meno nella pratica quotidiana.

Cosa dicono davvero questi numeri?

Il PNE 2025 non racconta un Servizio sanitario nazionale in affanno immediato. Racconta piuttosto un sistema che si adatta, ma non si trasforma. Migliora dove è già solido, fatica dove le fragilità sono storiche.

Per chi lavora nei servizi, soprattutto per infermieri e professionisti della continuità assistenziale, questo significa una cosa molto concreta: gli esiti dipendono sempre più dall’organizzazione quotidiana, non solo dalle grandi riforme. E quella organizzazione, oggi, resta profondamente diversa da Regione a Regione.