Influenza zoonotica: il nuovo framework ECDC per prepararsi a scenari pre-pandemici

Scritto il 04/12/2025
da Redazione

L’aumento della circolazione di virus influenzali aviari ad alta patogenicità, soprattutto A(H5N1), nei volatili e nei mammiferi in Europa ha riacceso l’attenzione sul rischio di spillover e sulla possibilità che emergano varianti capaci di trasmissione interumana sostenuta. Il nuovo documento dell’ECDC propone un quadro operativo per aiutare i Paesi UE/SEE a riconoscere precocemente i segnali di allerta e ad attivare risposte proporzionate, coordinate e tempestive.

Perché servono scenari pre-pandemici

influenza zoonotica

L’aumento della circolazione di virus influenzali aviari ad alta patogenicità nei volatili e nei mammiferi in Europa ha riacceso l’attenzione sul rischio di spillover.

Negli ultimi anni, l’EFSA ha segnalato livelli senza precedenti di circolazione di HPAI A(H5N1) negli uccelli selvatici, con diffusione in più specie animali e casi sporadici nell’uomo. La situazione europea dell’autunno 2025 ha confermato la necessità di un quadro strategico condiviso per valutare i primi segnali di rischio spillover e orientare una risposta omogenea.

Il framework dell’ECDC introduce 14 scenari pre-pandemici costruiti sulla combinazione di cinque fattori chiave:

  1. origine del virus (uccelli o mammiferi)
  2. contesto dei casi umani (sporadici, cluster, esposizione nota o ignota)
  3. gravità clinica
  4. presenza di marcatori genetici di adattamento ai mammiferi
  5. resistenza antivirale o mismatch vaccinale

Ogni scenario riceve un punteggio composito che riflette il potenziale rischio di trasmissione e l’urgenza delle misure da mettere in campo. Non si tratta di una previsione di probabilità, ma di una guida operativa per decidere quando e come intensificare l’azione sanitaria.

Baseline, escalation e One Health

Il framework distingue tre livelli di intervento:

Livello di AzioneDescrizione
Baseline actionsMisure che tutti i Paesi devono garantire in modo continuativo, dato il contesto epidemiologico attuale con ampia circolazione virale negli animali. Includono:
  • Sorveglianza rafforzata
  • Capacità diagnostica e laboratoristica adeguata
  • Comunicazione del rischio
  • Protezioni per i lavoratori esposti
  • Coordinamento tra sanità umana e veterinaria
Escalating actionsSi attivano in presenza di segnali di rischio più elevati: cluster, esposizione ignota, marcatori di adattamento ai mammiferi, aumento della gravità o resistenza antivirale. Comprendono:
  • Ampliamento dell’indagine epidemiologica
  • Potenziamento delle misure IPC
  • Uso mirato di antivirali e vaccini A(H5) pre-pandemici
  • Gestione dei contatti e preparedness ospedaliera
Heightened alertLivello attivato anche in assenza di casi europei se all’estero emergono elementi preoccupanti, come adattamento ai mammiferi o segnali di trasmissione uomo-uomo. Approccio precauzionale per anticipare sorveglianza e readiness nazionale.

Il tutto si inserisce in una logica One Health, riconoscendo l’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale, e la necessità di investigazioni coordinate tra settori.

Un quadro per agire in modo coordinato

Il valore principale del documento risiede nella capacità di trasformare segnali eterogenei, da indicatori virologici a cluster epidemiologici, in azioni chiare, scalabili e comparabili tra Paesi, riducendo ritardi decisionali e disomogeneità di risposta.

Il framework non sostituisce la valutazione formale del rischio, ma la affianca, fornendo una struttura operativa che aiuta i decisori a:

  • identificare rapidamente le lacune nei piani pandemici
  • coordinare le misure con le agenzie europee (ECDC, EFSA, EMA, EU-OSHA, Commissione Europea)
  • evitare misure sproporzionate o ritardi nelle fasi iniziali delle emergenze
  • preparare l’attivazione dei piani pandemici quando necessario

In un contesto in cui i virus influenzali zoonotici continuano a circolare e a evolvere, il framework dell’ECDC diventa uno strumento essenziale per rafforzare la preparedness europea e per garantire che i sistemi sanitari siano pronti a riconoscere, valutare e contenere una possibile minaccia prima che diventi pandemica.