La tematica formazione post laurea è uno degli argomenti in discussione presso l’osservatorio che riunisce il Ministero della Salute, il Ministero dell’Università e gli Ordini Professionali. Vedrà presto la proposta della conferenza delle professioni e anticipata in occasione dell’ultimo meeting tenutosi a Bologna il 12 e 13 settembre 2019.
Proposta di criteri di qualità dei Master per le funzioni specialistiche
Il primo criterio di qualità che noi proponiamo - spiega Saiani - in un documento che stiamo elaborando, è che i master nascano da un confronto tra servizio sanitario, pubblico e privato, e le università. In modo da accordarsi sulle priorità di competenze specialistiche.
Altri requisiti di qualità che riteniamo indispensabili, è che questi master abbiano minimo la durata di un anno, che siano proposti con percorsi flessibili in modo che i professionisti possano frequentarli lavorando, anche con una parte in modalità e-learning, ma non tutti telematici.
Che prevedano importanti esperienze di tirocinio, che dichiarino in modo trasparente quali sono le competenze specialistiche che preparano, che prevedano dei tirocini e degli stage ben organizzati in strutture accreditate, dove veramente possano sperimentare ed apprendere competenze specialistiche, che l’apprendimento di chi partecipa sia valutato e che ci sia una reale certificazione di queste competenze.
Noi vorremmo anche che i costi fossero contenuti. Mettere in moto un meccanismo di formazione specialistica delle professioni sanitarie vuol dire anche andare progressivamente a scardinare dei modelli di relazioni tra le professioni che non sono più accettabili, che non sono moderni. Quindi è una problematica che ha delle connessioni molto importanti.
Non ultimo, poi, deve avere anche un impatto sul piano contrattuale, evidentemente, ma quello è un campo che non ci riguarda tanto come formatori, ma questo dibattito deve andare aventi di pari passo anche sul piano contrattuale.