Il master rappresenta un ulteriore passo avanti verso la presa in carico globale del cittadino, commenta l’assessore alla Sanità della Regione, Sonia Viale.
Infermiere di famiglia, a ottobre partirà il master Enhance in Liguria
Il master, con costo di iscrizione calmierato grazie ai finanziamenti europei, è il pilota italiano del progetto europeo Enhance (European curriculum for family and community nurse), di cui fanno parte l'Azienda ligure sanitaria, l'Università di Genova, il consorzio Si4Life per la ricerca e l'innovazione nell'area delle scienze della vita e l'Istituto per le tecnologie didattiche del Cnr che svolge il ruolo di coordinatore.
Tra gli obiettivi del corso: incrementare il livello di specializzazione degli infermieri inserendo abilità specifiche dell'infermiere di famiglia e comunità nell'ambito delle cure primarie, promuovere lo sviluppo del curriculum europeo che faccia riferimento a un profilo professionale basato sulle indicazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità e delle politiche europee, rafforzare il passaggio dal vecchio modello dell'assistenza sanitaria di base a modelli più innovativi.
Completato il master formativo, almeno 13 infermieri potranno svolgere la propria attività nelle aree interne della Liguria. Quattro inizieranno già durante il master nell'area dell'Antola Tigullio e progressivamente verranno attivati i servizi anche nell'area Beigua Sol (quattro unità), Valle Arroscia (cinque unità) e Val di Vara.
Il master rappresenta un ulteriore passo avanti verso la presa in carico globale del cittadino, la prevenzione e la gestione delle patologie croniche, la lotta alle disuguaglianze sociali e di accesso ai servizi sanitari che ci permette di formare infermieri altamente specializzati, con competenze avanzate nell'ambito delle cure primarie
, commenta la vicepresidente e assessore alla Sanità della Regione Liguria, Sonia Viale.
L'infermiere di famiglia - spiega ancora l'assessore - entra così nelle case delle persone, valuta i bisogni e attiva le reti formali e informali, supporta e interagisce con il medico di medicina generale, collabora con i servizi sociali, si interfaccia con gli ospedali per i percorsi di dimissione protetta. La presa in carico delle persone diventa così un'iniziativa costante e continua nel tempo
.