Il Bilancio consuntivo dell'esercizio 2023 evidenzia un avanzo complessivo di 18,42 milioni di euro, il più alto nella storia di Enpapi. Un risultato che premia l'azione amministrativa della nostra governance, che quattro anni fa ha avviato una concreta azione di risanamento dell'Ente. Così Luigi Baldini, presidente di Enpapi, l'Ente nazionale di previdenza e assistenza della professione infermieristica, al quale sono obbligatoriamente iscritti gli infermieri liberi professionisti, in merito all'approvazione del Bilancio consuntivo dell'esercizio 2023 di Enpapi.
Approvato il Bilancio consuntivo dell'esercizio 2023 di Enpapi
Il risultato ottenuto è anche legato agli ottimi rendimenti patrimoniali, 3.15% lordo e 2.64% netto che corrispondono, in valore assoluto, rispettivamente a 30,92 e 25,89 milioni di euro, superiori al più alto tasso di rivalutazione dei montanti riscontrato degli ultimi 14 anni, il 2.31%.
La positività del dato deve essere letta alla luce dell'analisi degli strumenti finanziari che hanno generato i proventi. Dei 30,92 milioni complessivi lordi di rendimento, 21,22 milioni, circa il 69%, sono giunti da investimenti sottoscritti o ristrutturati sulla base di delibere assunte durante la nostra consigliatura. In particolare, i soli nuovi prodotti sottoscritti nell'ultimo quadriennio, che rappresentano una quota di patrimonio inferiore al 30% del totale degli investimenti complessivi dell'Ente, hanno generato oltre la metà dei rendimenti 2023.
Adesso è possibile cogliere il valore delle scelte messe in campo nel corso del quadriennio, come la ristrutturazione di un portafoglio scarsamente redditizio, pervaso da strumenti finanziari illiquidi, in molti casi gestiti in maniera inadeguata, in presenza di commissioni fuori mercato e con vincoli di investimento futuri immensi. Siamo riusciti a ristabilire l'equilibrio del portafoglio conseguendo risparmi di commissioni milionari, oltre alla drastica riduzione degli impegni di sottoscrizione di fondi che sono stati abbattuti dai 387 milioni di euro al 31 dicembre 2016 ai 43 milioni attuali.
Abbiamo ridotto i valori di alcuni assets mobiliari ed immobiliari, la media annua delle spese generali di gestione dell'ultimo quadriennio, pari a 7,6 milioni di euro, è inferiore del 15% rispetto alla media dell'ultima consigliatura prima della fase commissariale, pari a 8,88 milioni di euro.
Nel quadriennio la riduzione degli oneri di funzionamento ha consentito un risparmio complessivo di oltre cinque milioni di euro rispetto al quadriennio antecedente la gestione commissariale del 2019. Numeri, questi, che ci rendono orgogliosi del lavoro svolto e ci stimolano a proseguire lungo la strada del completo risanamento dell'Ente.