Nella "Determinazione e Relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Ente nazionale di previdenza ed assistenza della professione infermieristica (Enpapi), per l'esercizio 2021" la Corte dei conti ha evidenziato
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Previdenza infermieri, Corte dei conti su gestione finanziaria 2021 Enpapi
Corte dei conti su Enpapi, nel 2021 c'è stato un rilevante disavanzo di esercizio.
Nell'esercizio della sua funzione di controllo sulla gestione finanziaria degli enti cui lo Stato contribuisce in via ordinaria, la magistratura contabile riferisce al Parlamento sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria relativa all’esercizio 2021 dell’Ente nazionale di previdenza e assistenza della professione infermieristica (Enpapi), nonché sui fatti di maggiore rilievo intervenuti successivamente.
Con una premessa sulla fase di commissariamento dell’Ente , nella delibera 132/2023 la Corte dei conti evidenzia come nel 2021 il costo totale per il funzionamento degli organi dell’Ente, attestatosi a 1,12 milioni di euro, abbia registrato un deciso incremento.
Costo del personale Con riguardo al personale, si sono registrati incrementi di risorse (4 assunzioni) e passaggi d’inquadramento professionale, riflessi nell’incremento dei relativi costi (euro 3.755.235, + 8,75% rispetto al 2020).
Dalla relazione della Corte dei conti emerge, tra gli altri dati, che nel 2021 la retribuzione annua lorda del Direttore generale (in carica dal 2020) è stata aggiornata sulla base della tabella retributiva in vigore al 1° gennaio 2021, passando da euro 151.275 nel 2020 ad euro 183.209 .
E questo rientra in quella che la Corte definisce dinamica espansiva dei costi del personale , che seppure legata in parte prevalente al recepimento degli adeguamenti salariali stabiliti dalla contrattazione collettiva per il triennio 2019-2021, suggerisce comunque di condividere la raccomandazione, già espressa dai Ministeri vigilanti, verso politiche di contenimento della spesa e del suo costante ancoraggio alle dinamiche produttive e a obiettivi di efficientamento gestionale e operativo .
Altre grandezze dei risultati contabili Anche gli altri costi di struttura hanno registrato incrementi: significativi quelli relativi all’acquisizione di servizi professionali esterni (valore complessivo delle consulenze aumentato del 65,18% rispetto al 2020, passando da euro 425.506 a euro 702.859). L’iscrizione integrale di 74 mln di minusvalenze nel bilancio dell’esercizio ha determinato il sensibile peggioramento del risultato contabile della gestione, che evidenzia un disavanzo economico di 64,2 milioni di euro (nel 2020 pari a 448mila euro), risultante dall’avanzo gestionale di 2,5 milioni di euro e dal disavanzo finanziario di 66,7 milioni di euro.
L’applicazione di tale disavanzo d’esercizio al passivo patrimoniale ha determinato un valore del patrimonio netto negativo per circa 37 milioni di euro.
Per la Corte meritevoli di annotazione sono anche gli incrementi registrati nell’attivo patrimoniale per le immobilizzazioni finanziarie (attestatesi a circa 811 milioni, +1,96% rispetto al 2020) e nel montante dei crediti (attestatisi a 343,6 milioni di euro, +3,36% rispetto al 2020), così raggiungendo una consistenza pari a tre volte le entrate contributive dell’Ente .
Peraltro – continua la relazione - la quasi totalità delle voci di credito nell’attivo patrimoniale (euro 341.757.840), in costante aumento, riguarda quelli verso gli iscritti. In proposito, condividendo le considerazioni già manifestate dai Ministeri vigilanti, si rimarca l’esigenza di prestare il massimo sforzo operativo e organizzativo nell’attività di gestione della base contributiva e di recupero dei crediti verso gli iscritti, fornendo anche più chiare evidenze degli indirizzi seguiti nel bilanciare l’impiego dei diversi strumenti disponibili (riscossione esattoriale/contenzioso esternalizzato a studi legali e altri operatori professionali) e nella verifica dei risultati conseguiti .
Sul versante delle passività - si legge ancora - si rileva l’incremento della voce “debiti verso gli iscritti e diversi” , al cui valore aggregato, pari a euro 1,21 miliardi nel 2021 rispetto a euro 1,12 miliardi nel 2020 (+7,71%), contribuisce, tra l’altro, un tangibile incremento dei debiti verso gli iscritti per restituzione di contributi, pari ad euro 191.282.208 (a fronte di euro 172.733.467 nel 2020, +10,73%) .