Titoli esteri e esercizio in deroga, Fnopi e Fnomceo chiedono revisione immediata

Scritto il 23/12/2025
da Redazione

La proroga dell’esercizio professionale in deroga per medici e infermieri con titoli esteri riaccende il confronto tra istituzioni e professioni sanitarie. Fnopi e Fnomceo esprimono forte contrarietà alla decisione, chiedendo di superare le soluzioni emergenziali e di avviare interventi strutturali per garantire qualità dell’assistenza e tutela dei cittadini.

La proroga che riapre il dibattito

mangiacavalli e anelli

Barbara Mangiacavalli (Fnopi) e Filippo Anelli (Fnomceo)

Con la legge di Bilancio è stata estesa fino al 2029 la possibilità di esercitare in deroga per i professionisti sanitari con titoli esteri non ancora pienamente riconosciuti.

Una scelta che, secondo Fnopi e Fnomceo, rappresenta un passo indietro rispetto agli impegni assunti in precedenza.

Le due Federazioni parlano di una decisione che ci coglie di sorpresa e genera grande amarezza, perché non affronta alla radice il problema della carenza di personale e rischia di incidere sulla sicurezza delle cure.

Il nodo centrale non è il contributo dei professionisti stranieri, ma le modalità con cui vengono inseriti nel sistema sanitario. Fnopi e Fnomceo ribadiscono che l’assistenza di qualità non si assicura attraverso deroghe al riconoscimento dei titoli, ma tramite una verifica rigorosa dei percorsi formativi, in linea con gli standard europei.

Particolare attenzione viene posta anche al tema dell’iscrizione agli Ordini. La deroga all’iscrizione viene definita un vulnus, perché indebolisce strumenti fondamentali di tutela come il rispetto dei principi deontologici, l’obbligo di formazione continua e la conoscenza adeguata della lingua italiana.

Lingua, formazione e responsabilità professionale

Per le Federazioni, l’integrazione dei professionisti provenienti dall’estero deve poggiare su regole chiare. Occorre un controllo rigoroso dal punto di vista delle competenze, della conoscenza della lingua e dell’obbligo formativo, sottolineano Fnopi e Fnomceo, richiamando il ruolo sussidiario degli Ordini nella tutela della salute pubblica.

La preoccupazione è che l’uso prolungato delle deroghe trasformi una misura straordinaria in una prassi ordinaria, con effetti difficilmente governabili sul piano clinico e organizzativo.

Dalle soluzioni tampone a un intervento strutturale

Il messaggio finale è netto. Non è più tollerabile agire in emergenza e rincorrere i fatti di cronaca con soluzioni tampone, affermano le Federazioni, chiedendo al Parlamento italiano di rivedere la scelta con il primo provvedimento utile e di aprire un confronto con le professioni sanitarie.

L’obiettivo dichiarato è costruire percorsi condivisi e sostenibili per affrontare la carenza di personale, mantenendo come priorità il cittadino e i suoi bisogni di salute.