Il territorio come asse portante della riforma
L'Opi di Taranto chiede alla regione Puglia un rafforzamento dell'assistenza territoriale e del sistema di emergenza urgenza.
Per l’Opi di Taranto il punto di partenza è chiaro: senza un rafforzamento strutturale dell’assistenza di prossimità, la riforma dell’assistenza territoriale rischia di restare sulla carta.
Il presidente Pierpaolo Volpe parla di una sanità ionica che necessita di “interventi urgenti di manutenzione” e indica come priorità l’assunzione di 185 infermieri mancanti per l’infermieristica di famiglia e di comunità.
Secondo Volpe, il territorio rappresenta il vero snodo della presa in carico: è qui che si gestiscono cronicità, prevenzione ed educazione sanitaria, riducendo il ricorso improprio agli ospedali. Un modello che, dopo la pandemia, ha trovato spazio nei tavoli istituzionali ma che, senza personale, fatica a tradursi in servizi reali.
Accanto al territorio, l’Opi richiama l’urgenza di intervenire sul sistema di emergenza territoriale. Il 118, sottolinea Volpe, deve essere messo in stretta connessione con l’assistenza di prossimità per contenere gli accessi impropri ai Pronto Soccorso e alleggerire strutture già sotto pressione.
In questo contesto, il presidente dell’Ordine giudica “impensabile” ipotizzare postazioni del 118 prive di infermieri, soprattutto alla luce della grave carenza di medici. Da qui la richiesta di procedere senza ulteriori indugi alle assunzioni, per garantire sicurezza clinica e continuità assistenziale.
DM 77 e PNRR: il rischio di un’occasione mancata
Il messaggio dell’Opi è indirizzato direttamente al neo presidente della Regione Puglia, Antonio Decaro. La sfida, secondo Volpe, è decisiva: senza un investimento reale sul personale infermieristico, il rischio è quello di compromettere l’attuazione del DM 77/2022 e, con essa, una parte rilevante del PNRR dedicata alla sanità territoriale.
Gli infermieri di famiglia e di comunità sono indicati come figure centrali anche dal Piano Nazionale della Prevenzione 2020–2025, che attribuisce loro un ruolo chiave nella promozione della salute, nella prevenzione e nel lavoro in rete con i servizi sociali e sanitari del territorio.
Le carenze non si fermano al territorio
L’Opi evidenzia come anche gli ospedali della provincia di Taranto soffrano di una cronica mancanza di personale infermieristico e di supporto, una situazione che incide sulla qualità dell’assistenza e sulla tenuta dei reparti.
Per Volpe, la risposta non può essere parziale: servono assunzioni e una riallocazione delle risorse basata su modelli organizzativi chiari, capaci di integrare territorio, emergenza e ospedale.
Infine, l’Ordine richiama una criticità che rende il contesto ionico unico: l’emergenza ambientale legata all’area industriale. Secondo l’Opi, la sanità locale deve tenere conto dell’aumento di patologie oncologiche e croniche correlate all’esposizione ambientale, destinando risorse specifiche a prevenzione, screening e presa in carico continuativa.
Per affrontare le crescenti richieste di salute della popolazione, conclude Volpe, “la ricetta è una sola”: investire sugli infermieri, rafforzare i servizi e costruire un sistema capace di rispondere in modo strutturato ai bisogni del territorio.

