Cosa cambia davvero
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Secondo l’Asl, la riorganizzazione nasce dalla volontà di rafforzare l’azione del Dipartimento sul territorio attraverso una struttura più dinamica e integrata.
La direzione unitaria, nel caso della provincia di Massa Carrara, viene indicata come uno strumento per garantire continuità, monitoraggio costante dei bisogni e una visione complessiva dell’assistenza, mantenendo però autonomia operativa nelle singole aree.
L’azienda parla di vantaggi concreti per le zone periferiche, grazie alla possibilità di attivare percorsi specifici e di valorizzare le competenze professionali presenti. L’accento è posto sulla necessità di non disperdere, ma anzi accrescere competenze e capacità gestionali locali, soprattutto alla luce della crescente complessità dei bisogni assistenziali.
Il ruolo dei coordinamenti intermedi
Un altro punto chiave riguarda il rafforzamento degli Incarichi di Funzione di Coordinamento (IFC) e degli Incarichi di Funzione di Complessità Organizzativa (ICO).
L’Asl sottolinea che la qualità dell’assistenza non dipende dal numero di dirigenti assegnati ai singoli territori, ma dall’ampia rete di professionisti e dal ruolo strategico delle figure intermedie.
Nel nuovo assetto, IFC e ICO verranno ulteriormente valorizzati, costituendo un ponte tra la direzione di struttura complessa e le équipe operative. L’obiettivo è migliorare il governo dei processi clinico-assistenziali, semplificare i flussi organizzativi e affrontare criticità che negli anni sono emerse nei diversi ambiti territoriali.
Ricerca, qualità e digitalizzazione al centro
L’azienda evidenzia anche un cambiamento culturale importante: la riorganizzazione non riguarda solo la gestione del personale, ma punta a rafforzare la cosiddetta Area professionale, dedicata alla qualità, alla ricerca, alla progettazione e alla formazione.
Sono state istituite tre strutture specifiche per sostenere i nuovi modelli assistenziali e accompagnare la transizione digitale che sta interessando la sanità toscana ed europea.
Questa nuova impostazione, afferma l’Asl, permetterà di valorizzare pienamente i nuovi incarichi professionali previsti dal Ccnl per infermieri, ostetriche e Oss, generando una rete di competenze esperte distribuite in tutte le zone aziendali, sia ospedaliere sia territoriali.
Un cambiamento che guarda al futuro del sistema territoriale
Dalle parole dell’Asl Toscana Nord-Ovest emerge una linea di fondo: la riorganizzazione del Dipartimento infermieristico non è una sottrazione, ma un investimento.
In un momento in cui tutto il Paese sta ridisegnando il rapporto tra ospedale e territorio, anche alla luce del DM 77 e della carenza strutturale di infermieri, il nuovo assetto viene presentato come un modo per costruire una rete più coesa, moderna e competente.
Resta ora da osservare come questi principi si tradurranno nella pratica: nella quotidianità dei servizi, nelle relazioni tra professionisti, nella qualità percepita dai cittadini. Per un sistema sanitario che cambia, la sfida è sempre la stessa: garantire prossimità, sicurezza e continuità senza perdere il legame con le comunità locali.

