Nuove regole da Agenas per televisita, teleconsulto e telemonitoraggio

Scritto il 16/10/2025
da Silvia Fabbri

L’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) ha pubblicato i nuovi modelli nazionali di erogazione dei servizi di telemedicina, con l’obiettivo di uniformare procedure, linguaggi e standard organizzativi su tutto il territorio italiano. Le linee guida, elaborate nell’ambito della Piattaforma Nazionale di Telemedicina (PNT) prevista dal PNRR – Missione 6 Salute, definiscono in modo operativo come devono essere svolti i servizi di televisita, teleconsulto e telemonitoraggio, garantendo sicurezza clinica, interoperabilità tecnologica e tutela dei pazienti.

Un modello nazionale per la telemedicina

teleconsulto e telemonitoraggio

Pubblicate le nuove regole da Agenas per televisita, teleconsulto e telemonitoraggio

I documenti Agenas introducono per la prima volta un modello orientativo unico, che descrive in dettaglio le fasi di attivazione, gestione e valutazione delle prestazioni sanitarie erogate a distanza.

L’obiettivo è duplice: da un lato favorire la qualità e la sicurezza clinica delle attività digitali, dall’altro rendere interoperabili, a livello nazionale e regionale, tutti i sistemi coinvolti, dal Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) alle Infrastrutture Regionali di Telemedicina (IRT).

Ogni servizio è descritto secondo un workflow strutturato, sviluppato nel linguaggio HL7-FHIR per consentire la piena compatibilità con i sistemi clinici digitali e i software di supporto alle decisioni mediche (Clinical Decision Support System).

Televisita, atto medico a tutti gli effetti

Agenas ribadisce che la televisita è a tutti gli effetti un atto medico, da erogare in tempo reale tramite piattaforme digitali certificate, ma non può sostituire in modo sistematico la visita in presenza. Deve essere utilizzata per il controllo e il follow-up di pazienti già diagnosticati, o in casi specifici in cui la valutazione a distanza risulti appropriata e sicura.

Il medico resta responsabile della valutazione clinica e organizzativa della prestazione, e può decidere di interromperla se le condizioni tecniche non garantiscono la qualità necessaria all’esame obiettivo.

È inoltre richiesto il consenso informato digitale e il rispetto dei requisiti di sicurezza e privacy del paziente. La televisita è prevista per cure primarie, specialistica ambulatoriale, assistenza domiciliare, RSA, case di comunità e reparti ospedalieri.

Teleconsulto e teleassistenza

Il teleconsulto è indicato come lo strumento principale per il confronto clinico tra professionisti di discipline diverse, in particolare tra medici di medicina generale e specialisti.

Serve a condividere informazioni diagnostiche, referti e immagini per migliorare la continuità assistenziale e la gestione multidisciplinare del paziente.

Agenas sottolinea che la telemedicina deve essere integrata nei Percorsi Diagnostico-Terapeutico-Assistenziali (PDTA) e nei Piani Assistenziali Individuali (PAI), e che il teleconsulto può essere associato a una televisita o a un servizio di telemonitoraggio.

Valutazione, sicurezza e compliance del paziente

Le nuove regole Agenas stabiliscono criteri uniformi per l’arruolamento dei pazienti nei servizi di telemedicina. Ogni attivazione deve essere preceduta da una valutazione clinica, una verifica di idoneità tecnologica e ambientale (la cosiddetta checklist di compliance), e dalla raccolta dei consensi informati.

Il modello include inoltre la gestione strutturata degli alert clinici, la definizione di valori soglia personalizzati, e procedure standard in caso di emergenza o malfunzionamento tecnico. Le strutture sanitarie saranno tenute a organizzare centri servizi e centrali operative territoriali in grado di fornire supporto tecnico e logistico, oltre alla formazione di personale, pazienti e caregiver.

Un passo verso la sanità digitale integrata

Con la pubblicazione dei modelli operativi, Agenas completa il quadro di riferimento nazionale per la telemedicina prevista dal PNRR. Le nuove regole forniscono alle regioni e alle aziende sanitarie una base uniforme per progettare e gestire i servizi digitali, riducendo le disomogeneità territoriali e garantendo maggiore sicurezza clinica e qualità assistenziale.

Si tratta di un passo decisivo verso una sanità digitale realmente integrata, in cui televisita, teleconsulto e telemonitoraggio diventano strumenti quotidiani di cura e presa in carico, a supporto della prossimità e della continuità assistenziale.