Un progetto per colmare la carenza di personale sanitario
Il progetto Magellano è modello di cooperazione internazionale per rispondere alla carenza di infermieri in Lombardia.
Lombardia è tra le regioni più colpite dalla carenza di infermieri: un vuoto che rischia di compromettere la tenuta dei servizi, soprattutto nelle aree più periferiche. Il progetto Magellano nasce per dare una risposta concreta a questa emergenza, combinando integrazione culturale, formazione e inserimento lavorativo.
L’iniziativa si articola in due percorsi distinti:
- Magellano Professional, rivolto a infermieri laureati in università del Sudamerica, che prevede un contratto annuale prorogabile in strutture pubbliche lombarde
- Magellano Student, dedicato agli studenti di Scienze infermieristiche, che consente di svolgere un semestre di tirocinio in Italia presso enti sanitari e università lombarde, in particolare l’Università dell’Insubria
Dall’Argentina al Paraguay
Avviato nel marzo 2023 grazie al Centro Gulliver e alla collaborazione con atenei di Perù, Paraguay e Argentina, il progetto ha già portato in Lombardia 18 infermieri sudamericani inseriti negli organici delle Asst Sette Laghi e Asst Pavia.
Un secondo gruppo di sette professionisti paraguayani, arrivati lo scorso settembre, ha completato il mese di formazione intensiva al Centro Gulliver per poi iniziare il servizio presso gli ospedali di Voghera e Stradella.
Parallelamente, dodici studenti di infermieristica stanno svolgendo il semestre di formazione in Lombardia, tra corsi di lingua, pratica clinica e tirocinio supervisionato.
Un modello di cooperazione che guarda oltre i confini
Quando istituzioni, università e territorio collaborano, la Lombardia sa dare risposte concrete
, ha dichiarato il presidente Attilio Fontana in occasione della presentazione ufficiale del progetto a Palazzo Lombardia.
Il governatore ha evidenziato come la Regione stia promuovendo collaborazioni internazionali anche con l’Uzbekistan, da cui sono già arrivati dieci infermieri, con l’obiettivo di raggiungere 210 operatori entro la metà del 2026.
Per Fontana, la carenza di personale è anche il risultato di «scelte nazionali che per anni hanno limitato l’accesso ai corsi di laurea e alle specializzazioni». Da qui la richiesta di autonomia gestionale, per destinare fondi regionali in modo mirato al reclutamento e alla formazione di professionisti sanitari.
Inclusione e responsabilità sociale
Il presidente del Centro Gulliver, Emilio Curtò, sottolinea il valore sociale del progetto, che unisce opportunità di lavoro e percorsi di crescita umana: «Magellano è una risposta concreta alla carenza di infermieri, ma anche un’esperienza di solidarietà e inclusione, che valorizza le competenze e la motivazione dei giovani professionisti».
L’Università dell’Insubria, partner scientifico del progetto, coordina i moduli formativi e garantisce il riconoscimento dei crediti accademici maturati in Italia, favorendo così un ponte stabile tra i sistemi educativi e sanitari dei due continenti.