Un’urgenza non più solo contrattuale
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I segretari Barbara Francavilla (Fp Cgil), Roberto Chierchia (Cisl Fp) e Ciro Chietti (Uil Fpl) parlano di un’urgenza che ormai ha superato la dimensione contrattuale: è diventata una questione sociale.
Parliamo di oltre 250mila lavoratori che garantiscono ogni giorno assistenza e cure nelle strutture accreditate con il Servizio sanitario nazionale, spesso in condizioni estremamente difficili
, spiegano in una nota congiunta.
I numeri parlano chiaro: i contratti delle RSA sono fermi da oltre 13 anni, quelli della sanità privata da più di 7. Un immobilismo che sta alimentando insoddisfazione, frustrazione e rischi concreti sulla qualità dei servizi erogati ai cittadini.
Contratti pubblici e privati: stesse tutele, stessi diritti
La richiesta sindacale è netta: serve un confronto strutturato e continuo con tutti gli attori coinvolti – Ministero della Salute, Conferenza Stato-Regioni, Aiop, Aris e organizzazioni sindacali – per arrivare a una soluzione concreta. In cima all’agenda, la necessità di vincolare i fondi pubblici all’applicazione dei contratti firmati da rappresentanze realmente legittimate e al loro rinnovo nei tempi previsti.
È inaccettabile – ribadiscono i sindacati – che ci siano strutture convenzionate con il SSN che non rinnovano i contratti o applicano quelli cosiddetti “pirata”. Bisogna porre fine al dumping contrattuale: chi riceve fondi pubblici deve applicare contratti firmati da organizzazioni rappresentative e rinnovarli parallelamente a quelli del comparto pubblico
.
Per una sanità realmente equa
Dietro la rivendicazione sindacale c’è una visione di sistema: garantire dignità ai lavoratori significa anche assicurare continuità e qualità dell’assistenza per i pazienti. Il nostro obiettivo è chiaro: equità per i professionisti, qualità per i cittadini. Ora ci aspettiamo un riscontro immediato dalle istituzioni
, concludono Francavilla, Chierchia e Chietti.
In un contesto sanitario sempre più segnato dalla carenza di personale e da un crescente ricorso al privato accreditato, il tema della contrattazione collettiva non può più essere eluso. Per i sindacati è il momento di dare risposte concrete a chi, ogni giorno, tiene in piedi il diritto alla salute.