Mobilità in aumento, attrattività in calo
Fuga di infermieri dalle strutture sanitarie sarde
A ogni giro la fuga
, denuncia Nicola Cabras, segretario Fp Cgil Sardegna quando si prospetta un’opportunità, si apre una mobilità, la gente la coglie al volo e cerca un altro posto
.
Il dato è particolarmente allarmante per strutture complesse e centrali come l’ospedale Brotzu di Cagliari, dove l’esodo del personale sanitario è ormai sistematico. Un’emorragia continua che mette a rischio la tenuta dei servizi assistenziali e l’equilibrio organizzativo dei reparti.
Concorso Ares: numeri irrisori rispetto al fabbisogno
Anche l’ultimo concorso bandito da Ares Sardegna nel novembre 2024 e chiuso nei mesi scorsi ha mostrato la portata del problema. I posti messi a disposizione sono stati appena 48, una cifra nettamente inferiore rispetto al reale fabbisogno regionale.
Nel dettaglio, solo 1 posto al Brotzu, 5 alla Asl di Cagliari, 5 all’Aou di Cagliari, 5 all’Aou di Sassari, 5 ciascuno alle Asl di Gallura, Nuoro, Oristano e Sulcis, 1 in Ogliastra, 1 nel Medio Campidano, 5 all’Areus. Una distribuzione che, oltre a non coprire le necessità, evidenzia una forte disomogeneità tra territori.
Condizioni di lavoro insostenibili, annunciato sciopero
Alla base di questa crisi non ci sono solo i numeri. I sindacati parlano di carichi di lavoro insostenibili, scarsa valorizzazione delle competenze, assenza di progressioni di carriera e condizioni psicofisiche deteriorate.
La professione infermieristica – sostengono le sigle – non può più essere considerata una risorsa da spremere, ma una figura centrale da valorizzare e tutelare.
Il clima di malessere è tale da aver portato il Nursing Up Sardegna ad annunciare una mobilitazione. Lo sciopero, previsto per ottobre, è stato confermato dal segretario regionale Diego Murracino, le motivazioni sono gravi: sovraccarico lavorativo, dequalificazione professionale e sofferenza psicofisica che affligge i professionisti che lavorano al Businco e al San Michele. Non possiamo restare in silenzio.