Infermieri in fuga dalle aziende sanitarie: concorsi deserti e sciopero in vista

Scritto il 04/09/2025
da Redazione

Una carenza strutturale, preoccupante e destinata ad aggravarsi: in Sardegna la disponibilità di infermieri all’interno delle strutture sanitarie pubbliche è ai minimi storici. Il personale scappa, i concorsi non bastano e il clima all’interno delle aziende sanitarie è tutt’altro che favorevole. A lanciare l’allarme, ancora una volta, sono i sindacati di categoria, che parlano apertamente di “fuga dagli ospedali” e di condizioni di lavoro ormai insostenibili.

Mobilità in aumento, attrattività in calo

A ogni giro la fuga, denuncia Nicola Cabras, segretario Fp Cgil Sardegna quando si prospetta un’opportunità, si apre una mobilità, la gente la coglie al volo e cerca un altro posto.

Il dato è particolarmente allarmante per strutture complesse e centrali come l’ospedale Brotzu di Cagliari, dove l’esodo del personale sanitario è ormai sistematico. Un’emorragia continua che mette a rischio la tenuta dei servizi assistenziali e l’equilibrio organizzativo dei reparti.

Concorso Ares: numeri irrisori rispetto al fabbisogno

Anche l’ultimo concorso bandito da Ares Sardegna nel novembre 2024 e chiuso nei mesi scorsi ha mostrato la portata del problema. I posti messi a disposizione sono stati appena 48, una cifra nettamente inferiore rispetto al reale fabbisogno regionale.

Nel dettaglio, solo 1 posto al Brotzu, 5 alla Asl di Cagliari, 5 all’Aou di Cagliari, 5 all’Aou di Sassari, 5 ciascuno alle Asl di Gallura, Nuoro, Oristano e Sulcis, 1 in Ogliastra, 1 nel Medio Campidano, 5 all’Areus. Una distribuzione che, oltre a non coprire le necessità, evidenzia una forte disomogeneità tra territori.

Condizioni di lavoro insostenibili, annunciato sciopero

Alla base di questa crisi non ci sono solo i numeri. I sindacati parlano di carichi di lavoro insostenibili, scarsa valorizzazione delle competenze, assenza di progressioni di carriera e condizioni psicofisiche deteriorate.

La professione infermieristica – sostengono le sigle – non può più essere considerata una risorsa da spremere, ma una figura centrale da valorizzare e tutelare.

Il clima di malessere è tale da aver portato il Nursing Up Sardegna ad annunciare una mobilitazione. Lo sciopero, previsto per ottobre, è stato confermato dal segretario regionale Diego Murracino, le motivazioni sono gravi: sovraccarico lavorativo, dequalificazione professionale e sofferenza psicofisica che affligge i professionisti che lavorano al Businco e al San Michele. Non possiamo restare in silenzio.