Aggredisce infermieri dopo la denuncia della compagna: arrestato 25enne

Scritto il 26/08/2025
da Redazione

Un nuovo, grave episodio di violenza in corsia si è verificato all’ospedale Cosma e Damiano di Pescia, in provincia di Pistoia. Protagonista un giovane di 25 anni, di origine marocchina e residente in Valdinievole, che ha aggredito con calci e pugni il personale sanitario del pronto soccorso dopo che la compagna aveva rivelato di essere stata vittima di violenza domestica.

Dalla caduta in monopattino alla denuncia di violenza

La coppia si era presentata in pronto soccorso nella mattinata, dichiarando di essere rimasta coinvolta in una caduta accidentale con il monopattino. Entrambi riportavano lesioni visibili, ma a destare particolare preoccupazione è stato il quadro clinico della donna, il cui corpo mostrava ecchimosi diffuse non compatibili con una semplice caduta.

Poco dopo l’accettazione, la verità è emersa: la donna, con evidente difficoltà, ha trovato il coraggio di confidare agli operatori di essere stata aggredita dal compagno. È stato in quel momento che l’uomo ha perso il controllo, scagliandosi con violenza contro gli infermieri presenti, colpiti con pugni e calci. Uno di loro ha riportato ferite lievi, giudicate guaribili in sette giorni.

Intervento dei carabinieri e arresto

La situazione è rapidamente degenerata, rendendo necessario l’intervento dei carabinieri, allertati dal personale dell’ospedale tramite il 112. L’aggressore ha tentato di colpire anche i militari, che sono riusciti a bloccarlo e ad arrestarlo. Ora si trova nel carcere di Pistoia, con le accuse di aggressione a personale sanitario e tentata aggressione a pubblico ufficiale.

Una norma che tutela chi cura

Grazie al Decreto Legge 137 del 2024, l’arresto è stato possibile in flagranza differita: la norma prevede pene più severe per chi si rende responsabile di aggressioni nei confronti degli operatori sanitari, con l’introduzione dell’arresto obbligatorio anche al di fuori dell’immediatezza del fatto. Le sanzioni possono arrivare fino a 5 anni di reclusione e 10.000 euro di multa, con aggravanti previste in caso di lesioni gravi o coinvolgimento di più persone.