Comunicare la malattia e gestire la relazione di cura

Scritto il 08/02/2022
da Marco Alaimo

Secondo una serie di ricerche, Leventhal ha dimostrato che, le persone che affrontano percorsi di cure mediche possiedono teorie implicite delle loro malattie, le quali esercitano una forte influenza sia sul modo in cui queste vengono affrontate, sia su come vengono valutate e regolate le cure.

L’interpretazione della malattia

Quando una persona si confronta con uno stato di salute compromesso o in pericolo, sviluppa alcune strategie per ristabilire uno stato di normalità attraverso modalità definite “istintive di autoregolazione”. Tre sono i processi messi in campo:

  1. interpretazione (dare significato)
  2. strategie di coping (fronteggiare il problema)
  3. valutazione (verificare i risultati e adeguatezza delle strategie adottate)

In una prima fase di interpretazione vi è una specie di assegnazione di “senso” al vissuto di malattia e si presenta generalmente attraverso due processi:

  1. la rappresentazione del problema di salute in termini cognitivi
  2. il cambiamento dell’esperienza emozionale (aumento dell’ansia o della paura)

Generalmente la rappresentazione cognitiva della malattia si articola in dimensioni tra loro correlate:

  • identità della malattia: dare un nome alla malattia (garantisce un quadro di riferimento per le diverse reazioni emotive e comportamentali)
  • decorso della malattia e del trattamento: rappresentare la propria malattia come di breve o lunga durata, (cronica o acuta)
  • conseguenza della malattia: i soggetti sviluppano idee riguardo alle conseguenza di una malattia che è stata loro diagnosticata o temono di aver contratto
  • cause della malattia: le persone hanno bisogno di una spiegazione convincente della propria malattia, anche se non scientificamente valida. La percezione delle cause di malattia è un fattore importante nell’autoregolazione della propria risposta alla malattia; in base alle cause supposte, si cercherà un aiuto esterno e una cura corrispondente
  • curabilità (controllabilità): le persone si rappresentano la malattia in termini di possibili cure o trattamenti e di controllo che loro stesse o gli altri possono esercitare nell’influenzare l’andamento

Caratteristiche della fonte, del contenuto e del ricevente

Alcune teorie psicologiche che possono aiutare a capire come comunicare i messaggi di promozione della salute in modo efficace tra le persone, nei gruppi e nella comunità prevedono le teorie della persuasione.

L’impatto di un messaggio volto a modificare l’atteggiamento di un individuo è condizionato dalle caratteristiche della fonte e del ricevente oltre che dal contenuto del messaggio (paura o emozioni piacevoli).

Caratteristiche della fonte

Esse modulano l’effetto di un messaggio persuasivo di tutela della salute su un individuo o un gruppo attraverso l’attrazione fisica, la credibilità, il potere attribuitogli o la somiglianza con il target (es: testimonial)

Caratteristiche del contenuto

In generale possiamo formulare i messaggi rilevanti per la salute attraverso due modi:

  1. gain frame (centrato sulle acquisizioni) sottolinea i vantaggi e i benefici
  2. loss frame (centrato sulle perdite) mette a fuoco gli svantaggi e i costi

Alcune ricerche confermano che un messaggio loss frame è più indicato per indurre le persone a dedicarsi a una pratica non facile ma cruciale nel breve termine (es: screening). Un messaggio gain frame è adeguato nei casi di comportamenti poco impegnativi ma protettivi rispetto al rischio futuro di malattie (es: uso di creme solari per evitare il tumore della pelle).

Caratteristiche del ricevente

Le caratteristiche sociopsicologiche del ricevente possono spiegare il motivo per cui uno stesso messaggio, nelle stesse condizioni, possa avere effetti diversificati. La teoria della diffusione delle innovazioni e i contributi del marketing sociale descrivono in particolare i processi di diffusione di una nuova informazione o prodotto educativo nei sistemi sociali e mettono in evidenza il diverso ruolo dei molteplici canali informativi.

Rogers nella sua teoria delle innovazioni ha spiegato come nuove informazioni, attitudini, credenze e pratiche (chiamate innovazioni) si propaghino nel tessuto sociale anche attraverso messaggi che, per potersi diffondere, devono avere alcune caratteristiche:

  • richiedere poco impegno o costi
  • essere semplice da capire o realizzare
  • dare risultati ben visibili
  • essere percepito come coerente con le norme sociali preesistenti

Comunicare non è informare

La comunicazione si differenzia dall’informazione, in quanto nell’informazione il messaggio è unidirezionale e presuppone un’assenza di partecipazione e relazione. È di fondamentale importanza saper ascoltare in modo attivo i propri interlocutori, ovvero comprenderne le parole e prestare attenzione alle modalità espressive verbo-gestuali manifestate.

È necessario tener presente che la comunicazione avviene sempre su due piani, quello del contenuto (cosa si dice) e quello della relazione (come lo si dice), per cui è possibile affermare che esistono tre livelli diversi in ogni relazione comunicativa/conversazione:

  • cosa dico (contenuto) - parole, corretto utilizzo dei termini e del linguaggio
  • linguaggio paraverbale (relazione) - tono, pause dialogiche, spinte ed accelerazioni, elementi prosodici (come la ripetizione delle stesse parole), velocità, timbro, volume, inflessioni dialettali
  • linguaggio non verbale (relazione) - postura, atteggiamento, gestualità, mimica facciale, respirazione, gestione dello spazio (prossemica), olfatto

Per una modalità comunicativa proattiva è opportuno:

  • informare correttamente
  • spiegare con pazienza
  • motivare costantemente
  • rassicurare all’occorrenza

Nella relazione che cura si sviluppa la capacità di creare un rapporto personale fra curato e curante, quindi la relazione che cura è una relazione ad alto contenuto professionale ed emotivo che riguarda entrambi i componenti. Ricordiamoci che la qualità della relazione è parte della cura.