I casi segnalati
Infermiere con DPI
In Romania, dopo oltre quarant’anni dall’ultimo caso registrato, le autorità sanitarie hanno confermato la presenza di due casi accertati di lebbra e di altri due in fase di valutazione. Tutti riguardano donne di origine asiatica impiegate nello stesso centro massaggi di Cluj-Napoca, che è stato temporaneamente chiuso per consentire l’indagine epidemiologica e le procedure di sanificazione. Il Ministero della Salute ha chiarito che le persone coinvolte sono state avviate rapidamente al trattamento e che non esiste un rischio per la popolazione.
Anche la Croazia ha segnalato un caso isolato, il primo dopo oltre trent’anni. Si tratta di un lavoratore straniero originario del Nepal, residente nel Paese da due anni. Il caso è stato identificato precocemente e, come spiegato dalle autorità sanitarie croate, il paziente è in cura mentre i contatti stretti hanno ricevuto una terapia preventiva, pur non risultando contagiati.
Cos’è la lebbra e come si trasmette
La lebbra, o morbo di Hansen, è una malattia infettiva cronica causata da Mycobacterium leprae. La trasmissione avviene principalmente attraverso goccioline respiratorie, ma solo in caso di contatti stretti e prolungati. Per questo motivo la contagiosità è considerata bassa e non paragonabile a quella di altre infezioni respiratorie.
Dal punto di vista clinico, la malattia colpisce soprattutto la cute e i nervi periferici, causando lesioni cutanee, perdita di sensibilità, debolezza muscolare e, nei casi non trattati, danni permanenti. Un elemento che rende la lebbra difficile da intercettare precocemente è il lunghissimo periodo di incubazione, che può variare da pochi mesi fino a dieci anni o più.
Terapia efficace, ma decisiva è la diagnosi precoce
Il trattamento della lebbra si basa su una terapia antibiotica combinata, che dura in genere dai sei ai dodici mesi, e può portare alla completa guarigione. La prognosi è favorevole se la diagnosi avviene precocemente. Il vero problema, soprattutto nei Paesi dove la malattia è ancora endemica, resta il ritardo nell’accesso alle cure, che può condurre a disabilità permanenti.
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel mondo nel 2024 sono stati diagnosticati circa 172mila nuovi casi, in lieve diminuzione rispetto all’anno precedente. In Italia, invece, si registrano in media circa dieci nuove diagnosi l’anno, quasi sempre legate a casi di importazione.
Le segnalazioni di Romania e Croazia mostrano l’importanza di sistemi di sorveglianza efficaci e di una corretta informazione. La lebbra esiste ancora, ma è una malattia conosciuta, curabile e a bassa contagiosità.
Per i professionisti sanitari il messaggio è chiaro: riconoscere precocemente i segni clinici, garantire l’accesso alle cure e contrastare stigma e disinformazione. Per i cittadini, la raccomandazione resta la stessa indicata dagli esperti: niente allarmismi, ma fiducia nei protocolli di sanità pubblica e nella medicina basata sulle evidenze.

