Le criticità in reparto
Ospedale San Raffaele di Milano
La notte tra il 5 e il 6 dicembre ha segnato un punto di rottura nei reparti del padiglione Iceberg. Secondo le ricostruzioni interne, alcuni infermieri inviati da una cooperativa esterna avrebbero mostrato difficoltà nella gestione dei pazienti, nell’uso degli strumenti e nella somministrazione dei farmaci.
Errori ripetuti, come terapie non registrate, incapacità nell’utilizzo dei sistemi di chiamata, difficoltà nel reperire i farmaci e problemi nella gestione dei casi più instabili, hanno richiesto l’intervento urgente di personale da altre unità e la temporanea sospensione di nuovi ingressi. La direzione ha attivato un’unità di crisi per ristabilire condizioni di sicurezza.
Uil Fpl: criticità sistemiche richiedono standard nazionali
Per la segretaria generale Uil Fpl, Rita Longobardi, l’episodio mette in luce problemi che non riguardano solo il San Raffaele. “Quanto sta emergendo al San Raffaele di Milano non è un episodio isolato, ma il sintomo di un sistema che da tempo mostra criticità”, afferma, evidenziando come la frammentazione tra pubblico, privato accreditato e servizi in appalto abbia creato una filiera complessa, difficile da governare.
Secondo Uil Fpl, il nodo centrale resta la qualità della formazione e delle competenze degli operatori inseriti nei reparti ad alta intensità. La richiesta è chiara: regole nazionali certe e sistemi di verifica che garantiscano livelli omogenei di assistenza e sicurezza.
Fials Lombardia: rigore nel reclutamento
Anche Fials Lombardia parla di una crisi annunciata. Per il sindacato, l’episodio del San Raffaele è il risultato di un sistema di reclutamento che, negli anni, ha privilegiato procedure snelle e appalti veloci a scapito delle verifiche sulle competenze. “La sicurezza dei cittadini deve venire prima di tutto”, dichiara il Segretario generale Roberto Gentile, ricordando che gli infermieri italiani sono professionisti altamente qualificati e che inserirli in reparti complessi richiede criteri rigorosi.
Il sindacato chiede alla Regione interventi immediati: verifiche obbligatorie sulle competenze del personale esterno, affiancamento strutturato per chi arriva da altri sistemi, e soprattutto un piano di reclutamento stabile che riduca la dipendenza dagli appalti di emergenza.
Nursing Up: richiesta verifica delle competenze
Per il presidente Antonio De Palma, l’episodio del San Raffaele conferma la necessità di criteri stringenti nell’assegnazione di personale ai reparti ad alta intensità.
De Palma richiama l’attenzione sulla proroga delle deroghe introdotte in pandemia per facilitare il reperimento di personale, ricordando che l’assistenza in area critica “non può essere affidata a operatori privi di adeguata formazione”. Nursing Up sollecita accertamenti puntuali sui fatti e una revisione delle procedure di integrazione del personale esterno.
Enpapi: appalti a ribasso impoveriscono la professione
Il presidente Luigi Baldini lega l’episodio a un problema più profondo: la progressiva svalutazione economica e professionale degli infermieri. Per Enpapi, retribuzioni non adeguate e gare d’appalto al massimo ribasso spingono verso modelli organizzativi che non garantiscono continuità, né valorizzazione delle competenze.
Baldini sollecita una riflessione sulle modalità di collaborazione con i professionisti: rapporti più diretti, maggiore verifica delle competenze e condizioni che permettano agli infermieri di lavorare in sicurezza e con equità.
Un caso che interroga il sistema sanitario
La vicenda del San Raffaele riaccende il tema della sicurezza delle cure e della sostenibilità dei modelli di reclutamento adottati negli ultimi anni. Le diverse organizzazioni concordano su un punto: servono criteri trasparenti, controlli rigorosi e un investimento strutturale sulle competenze.
L’episodio non rappresenta soltanto un’emergenza localizzata, ma un segnale della fragilità complessiva di un sistema che deve riuscire a garantire standard elevati in ogni contesto, pubblico o privato, attraverso personale formato, stabile e adeguatamente valorizzato.

