Fnopi e Randstad insieme per l’inserimento di infermieri dall’estero

Scritto il 03/12/2025
da Redazione

Un protocollo triennale per favorire l’inserimento qualificato e responsabile di infermieri stranieri nel SSN. È l’accordo firmato da Fnopi e Randstad, che punta a criteri selettivi chiari, formazione dedicata e un modello di integrazione che non penalizzi i sistemi sanitari d’origine.

Un’intesa per rispondere alla carenza infermieristica

L’Italia continua a registrare un rapporto infermieri/medici tra i più bassi d’Europa: 1,5 contro la media europea di 2,2. In questo scenario, Fnopi e Randstad siglano un protocollo d’intesa per sostenere l’inserimento nel SSN di professionisti provenienti dall’estero, con un approccio strutturato e orientato alla qualità.

L’accordo si inserisce nel progetto Crossboarding, sviluppato da Randstad per reclutare infermieri esperti e motivati al trasferimento. Finora sono stati inseriti stabilmente circa 300 professionisti in diverse realtà sanitarie; l’obiettivo è raggiungere 250 inserimenti l’anno dal 2026.

Selezione rigorosa e supporto lungo tutto il percorso

Il protocollo prevede criteri condivisi per individuare competenze e profili più idonei ai bisogni del SSN. Randstad garantirà ai professionisti stranieri un accompagnamento completo:

  • supporto per riconoscimento del titolo e iscrizione all’Albo
  • formazione linguistica
  • orientamento al funzionamento del SSN
  • supporto logistico e integrazione culturale

Fnopi contribuirà con percorsi formativi mirati al contesto clinico italiano, affinché i professionisti possano inserirsi con consapevolezza negli standard assistenziali richiesti.

Un modello basato sul reclutamento etico

Randstad rivendica il valore del proprio modello “etico”, come afferma Laura Schieroni, volto a definire procedure di selezione trasparenti e coerenti con le competenze realmente necessarie nei servizi italiani.

Fonti, attraverso le parole della presidente Barbara Mangiacavalli e del presidente della Commissione d’Albo Pasqualino D’Aloia, sottolinea un principio fondamentale: la carenza infermieristica è globale e non può essere risolta impoverendo i sistemi sanitari di altri Paesi.

L’obiettivo del protocollo è infatti sostenere percorsi di crescita professionale reciproca, senza generare squilibri o sottrazione di risorse a contesti già fragili.

Un progetto che guarda alla qualità, non solo ai numeri

L’intesa punta a definire protocolli operativi aggiornati, capaci di valutare esperienza, competenze tecniche e soft skills, elementi cruciali per l’integrazione nei servizi italiani. L’obiettivo condiviso è duplice: ampliare la disponibilità di professionisti e garantire standard elevati di qualità assistenziale.

Come evidenziano Fnopi e Randstad, affrontare la carenza infermieristica richiede un impegno congiunto, un approccio etico e una strategia che integri selezione, formazione e inserimento stabile. Nessun attore, istituzioni, professioni o aziende, può farcela da solo.