Assistente infermiere: la falsa soluzione che minaccia la sicurezza dei pazienti

Scritto il 12/11/2025
da Redazione

La nuova figura, con una formazione di sole 500 ore, viene definita “una scorciatoia pericolosa” che non risolve la carenza di personale ma aumenta i rischi per i cittadini e svilisce la professione infermieristica. Fronte compatto di esperti infermieri del mondo accademico, professionale ed associativo infermieristico, e delle rappresentanze degli Oss per bloccare il provvedimento.  

Assistente infermiere, il mondo sanitario unito contro la nuova figura

Un coro di “no” si leva dal mondo della sanità contro l'istituzione della nuova figura dell'Assistente Infermiere.

Cnai e Uil Fpl hanno riunito, insieme alla Federazione Europea degli Infermieri (EFN), un’ampia coalizione di esponenti infermieristici del mondo accademico, organizzativo e professionale, unitamente alle rappresentanze associative e sindacali degli Operatori Socio Sanitari, che denunciano quello che definiscono un “precedente pericoloso per la salute pubblica”.

Una mossa che, dietro il pretesto di colmare la carenza di personale, introduce operatori con formazione inadeguata a svolgere competenze infermieristiche, mettendo a repentaglio la sicurezza dei pazienti.

Prioritariamente, per aumentare l’accesso all’assistenza e alle cure per tutti i cittadini, occorre investire sulle figure professionali esistenti. Da un lato, è necessario valorizzare dal punto di vista economico e professionale gli Operatori Socio-Sanitari (OSS); dall’altro, potenziare e riconoscere al personale infermieristico le competenze specialistiche e avanzate, garantendo condizioni di lavoro adeguate e percorsi di carriera in linea con gli standard europei.

Si respinge con fermezza la creazione di figure ibride che utilizzino impropriamente il termine “infermiere” nella denominazione e svolgano attività tali da generare confusione di ruolo, sovrapposizione di responsabilità e disorientamento organizzativo all’interno del Servizio Sanitario Nazionale.  

L'introduzione dell'Assistente Infermiere è una falsa soluzione a un problema reale e urgente: la grave carenza di personale sanitario e socio-sanitario. Con poche centinaia di ore di formazione aggiuntiva si intendono attribuire competenze che richiedono anni di studio universitario e di esperienza clinica, creando una figura ibrida e poco regolamentata che rischia di compromettere i livelli essenziali di assistenza (LEA), la sicurezza dei pazienti e di generare confusione nei ruoli professionali Così Rita Longobardi, Segretaria generale Uil Fpl e Walter De Caro, Presidente Nazionale CNAI.  

Uil Fpl e Cnai denunciano con forza questa deriva e chiedono al Governo di sospendere l’introduzione di questa nuova figura e aprire immediatamente invece un tavolo di confronto per costruire risposte serie e sostenibili: aumentare i posti nei corsi di laurea in infermieristica, migliorare le condizioni di lavoro e retributive sia degli infermieri che degli Oss, investire nel benessere psicologico/lavorativo e nella valorizzazione delle competenze.  

La sanità italiana - concludono Longobardi e De Caro - non ha bisogno di scorciatoie, ma di investimenti strutturali nelle persone e nella loro professionalità: la salute dei cittadini si tutela con formazione, qualità e responsabilità, non con figure improvvisate e sottopagate che rischiano di minare il sistema sanitario pubblico.