Quando viene utilizzata eritromicina
Eritromicina viene utilizzata nel trattamento di:
- Infezioni delle alte e basse vie respiratorie, cute e tessuti molli sostenute da: Streptococcus pyogenes, Staphylococcus aureus, Diplococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae
- Profilassi per endocardite batterica da Streptococco alfa-emolitico prima di atti operatori i pazienti con anamnesi di febbre reumatica o malattie cardiache congenite
- Sifilide da Treponema pallidum, nei pazienti in cui non è possibile somministrare penicilline
- Infezioni sostenute da Listeria monocytogenes
- Infezioni sostenute da ceppi di Legionella, in particolare da Legionella Pneumophila
- Infezioni sostenute da Chlamydia trachomatis
- Congiuntiviti nei neonati e polmoniti nell’infanzia
Meccanismo d’azione dell’eritromicina
Eritromicina, dopo la fase di assorbimento, si diffonde rapidamente nella maggioranza di fluidi organici. Nel liquido cerebrospinale si raggiungono basse concentrazioni, ma in caso di infiammazione delle meningi il passaggio attraverso la barriera emato-encefalica aumenta.
In condizioni di normale funzionalità epatica, essa viene concentrata nel fegato ed escreta nella bile. L'eliminazione urinaria è scarsa, così come nelle feci.
Indicazioni alla somministrazione
Eritromicina può essere trovata in commercio in diverse forme: polvere per uso intramuscolare o iniettabile, compresse, gel (quest’ultima forma viene utilizzata nel trattamento topico dell’acne con componente infiammatoria dominante).
La dose consigliata di eritromicina varia da 500 a 1000 mg due/tre volte al giorno, fino ad un massimo di 4000 mg giornalieri. Il dosaggio è il medesimo sia che si tratti di somministrazioni orali o endovenose/intramuscolari; per quanto concerne la forma in gel, viene consigliata l’applicazione topica uno/due volte al giorno.
Eritromicina non deve essere prescritta a pazienti con grave insufficienza epatica in associazione a compromissione renale, oltre che in pazienti con ipopotassiemia e ipomagnesemia (a causa del rischio di allungamento dell’intervallo QT).
Interazioni
La somministrazione concomitante di eritromicina e alcaloidi vasocostrittori ha evidenziato casi di tossicità acuta con vasospasmi ed ischemia di diversi tessuti incluso il sistema nervoso centrale (SNC).
È sconsigliata la somministrazione insieme ad altri macrolidi, poiché possono condurre ad un allungamento dell’intervallo QT ed aritmie cardiache.
È indicato prestare attenzione alla concomitante assunzione di: statine, benzodiazepine, digossina e anticoagulanti, poiché eritromicina ne aumenta l’effetto.
Effetti indesiderati di eritromicina
Eritromicina può causare effetti collaterali più o meno comuni come:
- Crampi addominali
- Nausea
- Vomito
- Vertigini
- Cefalea
- Febbre
- Insonnia
- Reazioni allergiche
- Eruzioni cutanee
- Aritmie cardiache
- Allungamento intervallo QT
- Convulsioni
- Stati confusionali
Sovradosaggio
In caso di sovradosaggio la somministrazione deve essere interrotta e deve essere gestita la pronta eliminazione del farmaco, associata ad un attento monitoraggio in considerazione degli effetti collaterali che potrebbero presentarsi.
Eritromicina non viene eliminata tramite procedura dialitica.