Modena è una grande città con uno straordinario 118 che salva, protegge e rappresenta passione, competenza, dedizione. I professionisti del servizio, che hanno dato tutto anche durante la pandemia nonostante strutture inadeguate, meritano una sistemazione definitiva e decorosa. Così Alfonso Bracigliano, dirigente sindacale della Cisl Fp Emilia Centrale, e Stefano Mussi, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ed infermiere del 118 da 22 anni, denunciano l'inadeguatezza della sede operativa del Servizio di Urgenza ed Emergenza Medica di strada da Minutara e chiedono locali più idonei e rispettosi.
Turche e tubi volanti, spogliatoi infermieri 118 Modena nel degrado
Segnalano che l'headquarter del 118 di Modena, attualmente collocato presso l'ex caserma dell'Aeronautica di proprietà del demanio militare, versa in una condizione di degrado. Doveva essere una sede temporanea, dopo aver operato in container nei quali pioveva dentro, ma sono due anni che il personale sanitario che presta servizio sulle ambulanze è costretto a cambiarsi e lavarsi in locali così vecchi da risultare fatiscenti.
Gli spogliatoi degli infermieri, che distano quasi un chilometro dalla sede della Centrale 118, hanno i muri scrostati dall'umidità e sono pieni di spifferi - spiegano i due sindacalisti -. Gli armadietti sono con ruggine e l'arredamento è vetusto. I bagni con le turche degli anni '60 non sono a norma e non sono adatti per il personale femminile. Le docce sono soltanto due, non riservate e senza antibagno, che non garantiscono la privacy tra uomini e donne. L'acqua per il funzionamento dei servizi igienici deriva da una cisterna d'emergenza e viene erogata attraverso tubi volanti. La zona riposo, dove il personale attende le chiamate di soccorso, è costituita da due brandine vetuste e spartane e da un divano letto sbilenco
.
Un servizio moderno avrebbe bisogno di essere organizzato con la logica di un polo integrato
, rimarcano evidenziando che anche la sede operativa del 118 in via Emilia est risulta in cattive condizioni e in attesa di una ristrutturazione dal 2005. Il progetto di una cittadella della salute è purtroppo al palo, complice il rapporto difficile con il demanio militare
, chiosano i rappresentanti sindacali auspicando che si possa trovare presto con lo Stato una soluzione con lo stesso approccio proattivo che è stato adottato per realizzare il nuovo stadio modenese su una superficie di proprietà demaniale.
Chiediamo pertanto al nuovo sindaco Massimo Mezzetti e all'Ausl, che sappiamo avere a cuore il 118, di tirare una riga ed aprire un grande cantiere organizzativo sul futuro del servizio, discutendone con i suoi professionisti e le organizzazioni sindacali
, concludono.