Studiare per superare il test di ammissione
Lo studio stressa, ma ripaga: per superare la preselezione e per studiare Infermieristica è necessario prepararsi. Il protagonista della nostra storia ha 19 anni ed è intenzionato a superare i test di ammissione ai Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie (a numero programmato).
Più nello specifico, ha deciso di iscriversi alla preselezione e provare a superarla raggiungendo il punteggio necessario per garantirsi l’immatricolazione al Corso di Laurea in Infermieristica. Marco è appassionato di biologia, da sempre fa il volontario in associazioni umanitarie e vuole formarsi per diventare un serio professionista al servizio di chi soffre. Per questo ha deciso, così giovane, di lasciare l’arida Sicilia per provare a costruirsi una vita nell’accogliente Emilia Romagna.
Sono ormai due anni che mi preparo, sono innamorato di questa professione e voglio profondamente diventare un Infermiere.
Passo due ore al giorno, tutti i giorni, a ripetere i quiz e a studiare anatomia, chimica, informatica, pedagogia, fisica, logica, cultura generale, biologia ed altro. Non ci sono sabati e domeniche. Non posso farmi trovare impreparato a questo appuntamento.
Non credo, anzi se avessi del materiale in più potrei impegnarmi maggiormente. Credo che lo studio non faccia mai male. Se non dovessi raggiungere il mio obiettivo, almeno mi sarò fatto una cultura personale e al mio sapere non do mai limiti.
Come dicevo, faccio molti quiz presi dai volumi cartacei in vendita in Italia, alla fine dicono tutti le stesse cose. È importantissimo allenarsi. Se un calciatore vuole giocare bene deve fare attività sportiva e seguire gli allenamenti. La stessa cosa credo valga per le preselezioni, dove è necessario rispondere bene e in fretta. In questo genere di concorso il tempo gioca a tuo sfavore, ecco perché non perdo occasione per darmi da fare. Devi rispondere ad 80 domande in 60 minuti, quindi hai circa 40 secondi per ogni risposta e devi leggere anche la domanda! Inoltre, quasi sempre la preselezione prevede delle penalità per le risposte sbagliate e mi sto abituando all’idea che non devo rispondere ai quesiti di cui non conosco la risposta esatta.
Conosco ragazzi che hanno deciso di tentare il mio stesso percorso di studi, ma loro utilizzano altri sistemi. Ovvero calcolano dove vi è più possibilità di entrare e dove normalmente vi sono meno iscritti. Anche se la selezione è nazionale alla fine riuscire ad entrare in alcune regioni d’Italia è quasi una certezza matematica. Io però ho scelto l’Emilia Romagna, perché mi sembra un’isola felice per quanto riguarda lo studio dell’Infermieristica. Altri miei compagni hanno deciso per altre facoltà o di tentare la carta dell’università privata.
Credo di sì, o meglio proverò da subito la carta dell’alloggio universitario fornito dall’azienda per il diritto allo studio dell’Emilia Romagna (la Ergo). Inoltre, ho preso il massimo risultato alla maturità e i miei non hanno un reddito così alto, per cui credo di aver diritto anche ad una borsa di studio. Se non mi daranno l’una o l’altra o tutte e due cercherò un lavoro e troverò un alloggio in affitto con altri ragazzi. Ho letto che l’Emilia Romagna da questo punto di vista offre tantissimo. So che il Corso di Laurea in Infermieristica è tosto e che non avrò così tempo per riposarmi e rilassarmi, ma credo che quella sia una regione che possa offrire tantissimo ad uno studente alle prime armi come me. E se ciò non bastasse, in Emilia Romagna vive una grande comunità di siciliani, quasi tutti provenienti dalle mie parti. Conosco tanta gente e questo mi aiuta a non scoraggiarmi.
Sì che mi pesa, qui ho i miei affetti e la mia ragazza. Nella vita però bisogna fare delle scelte e il profondo Sud ti insegna subito a crescere e a metterti continuamente in gioco. Poi non è che chiuda con la mia terra per sempre, è un distacco momentaneo. Tutte le partenze sono seguite da un ritorno. Spero di tornare nella mia Caltanissetta con una laurea in Infermieristica tra le mani.
No, non lo sapevo, mi dai una speranza in più. Io ho sempre sognato di occuparmi dei pazienti a casa. Qui in Sicilia ci sono tantissimi piccoli comuni dove gli anziani e i disabili sono lasciati a loro stessi. Potrebbe essere una bella idea quella di mettersi in proprio e di gestire, magari assieme ad altri colleghi, l’assistenza nelle famiglie. I miei sogni si realizzeranno solo se riuscirò a superare la preselezione e a terminare gli studi diventando Infermiere.
Anche questo non lo sapevo, ma siamo in Italia e tutto è sempre più complicato. Quando sarà il momento penserò anche a questo. Un passo alla volta!
Grazie Marco e in bocca al lupo per il tuo futuro.