Sistemi di assistenza meccanica al circolo

Scritto il 15/05/2021
da Redazione

I sistemi di assistenza meccanica al circolo (mechanical circulatory sistems, MCS) sono pompe meccaniche che suppliscono la funzione di un cuore compromesso, in maniera più o meno irreversibile, ristabilendo un flusso ematico vicino a quello fisiologico. Possono essere stilate numerose classificazioni sulla base di: sede d’impianto (intra-, para- o extra-corporeo), flusso generato (pulsatile o continuo), tipo di funzione circolatoria (assistenza ventricolare sinistra, assistenza ventricolare destra, assistenza biventricolare o sostituzione completa del cuore), durata del supporto al circolo (di breve durata, durata intermedia e durata prolungata).

Indicazioni all’uso di sistemi di supporto emodinamico a breve termine

I sistemi di supporto emodinamico a breve termine, validi per un supporto di alcune ore, giorni o settimane, vengono utilizzati per garantire la stabilità emodinamica e l’adeguata perfusione nel paziente cardiopatico principalmente in caso di shock cardiogeno (nell’attesa che il cuore riprenda a svolgere autonomamente la sua funzione) e scompenso cardiaco avanzato (nell’attesa di un trapianto cardiaco o posizionamento di VAD permanente).

Essi sono delle opzioni terapeutiche utili nella gestione di pazienti critici a fronte della modalità di impianto mini-invasivo con tecnica percutanea.

Quali sono i dispositivi emodinamici a breve termine

Contropulsatore aortico

Il contropulsatore aortico (Intra Aortic Balloon Pump, IABP) è il più utilizzato fra i dispositivi di assistenza cardiaca e viene definito un facilitatore, poiché funziona solo se presenti la reale gittata cardiaca ed il ritmo stabile.

È composto da un palloncino posizionato in aorta toracica discendente, fra l’emergenza delle arterie renali e dell’arteria succlavia sinistra. Sincronizzato sul tracciato elettrocardiografico, si gonfia di elio durante la diastole determinando un incremento della pressione diastolica e della perfusione coronarica e sgonfiandosi rapidamente in sistole crea un vuoto temporaneo che riduce il postcarico, il lavoro cardiaco e il consumo miocardico di ossigeno, favorendo la gittata sistemica del ventricolo sinistro.

È connesso tramite il catetere alla sua parte esterna che comprende la console, la pompa di gonfiaggio e la bombola di elio.

Impella

L’Impella è una famiglia di dispositivi composti da una micropompa assiale contenuta all’interno di un catetere vascolare, che viene posizionato a cavallo della valvola aortica. La sua estremità distale, all’interno del ventricolo sinistro, aspira sangue attraverso l’area di inflow che sarà riversato in aorta ascendente attraverso l’area di outflow bypassando la valvola aortica.

Garantisce così lo svuotamento della cavità del ventricolo sinistro, riduce il suo carico di lavoro, la tensione di parete e migliora l’emodinamica. Il dispositivo interno si connette esternamente alla console, alla sacca di soluzione fisiologica e alla sacca di fluido di spurgo.

Ossigenazione extracorporea a membrana

L’ECMO (Extra Corporeal Membrane Oxygenation), come suggerisce il nome, non offre solamente il supporto emodinamico, ma sostituisce anche l’azione depurativa di scambio dei gas dei polmoni: incrementa l’ossigenazione, riduce la quantità di anidride carbonica; inoltre gestisce la temperatura corporea ed incrementa la gittata cardiaca.

Il circuito è costituito da una cannula di inflow per il drenaggio venoso, una pompa centrifuga, una membrana ossigenatrice, uno scambiatore di calore e una cannula di outflow per il ritorno di sangue arterioso. L’incannulazione può essere centrale o periferica, veno-arteriosa o veno-venosa, con la differenza che in quest’ultimo caso si ha un supporto unicamente respiratorio.

  • Articolo a cura di Lara Porru - Infermiera