Il mondo deve limitare l'aumento della temperatura a 1,5° C, seppure non sicuro, perché ogni decimo di grado aggiuntivo di riscaldamento avrà un impatto grave sulla vita e sulla salute fisica e mentale delle persone. Evitare il superamento di soglie di temperatura pericolose e potenziali punti di svolta irreversibili al fine di evitare impatti catastrofici sulla salute è dunque l'imperativo che regola i lavori della Cop29, l'annuale conferenza mondiale sul clima organizzata dalle Nazioni Unite che si sta svolgendo a Baku, in Azerbaigian.

Cambiamento climatico, un moltiplicatore di minacce per la salute globale

Al via la Cop29 a Baku, conferenza mondiale sul clima organizzata dalle Nazioni Unite.

I leader mondiali si sono riuniti per fare il punto sulla situazione e cercare di portare avanti politiche comuni per arginare il riscaldamento globale sempre più accelerato.

Gli scienziati avvertono che i rischi climatici si stanno manifestando più rapidamente e diventeranno più gravi prima del previsto, così che sarà ancora più difficile adattarsi al crescente riscaldamento globale.

Il tempo sta scadendo, ha ammonito Guterres, segretario generale dell'Onu, alla cerimonia di apertura della conferenza esortando i Paesi a trovare urgentemente un accordo per finanziare a partire dal 2026 quelli più vulnerabili proteggendoli dalle perdite e dai danni provocati in maniera sproporzionata dal clima.

Trovare soldi per finanziare il fondo di aiuto è la questione prioritaria in questa edizione. Gli esperti denunciano infatti che senza questi finanziamenti i Paesi con infrastrutture sanitarie deboli, soprattutto quelli in via di sviluppo, non saranno altrimenti in grado di far fronte alla mancanza di assistenza e diventare resilienti.

Si ritiene, secondo un principio di equità anche sanitaria, che i paesi che sono maggiormente responsabili delle emissioni di carbonio dovrebbero sostenere i costi più elevati di mitigazione e adattamento.

Il clima uccide, ha sottolineato il premier spagnolo ricordando la recente alluvione che ha devastato Valencia. Questo ultimo evento estremo ha causato la morte di oltre duecento persone. Ho appena assistito ad uno dei più grandi disastri climatici della nostra storia. Quello che è successo lì non è un evento isolato, accade ogni giorno in ogni angolo del pianeta. Non possiamo voltarci dall'altra parte, dobbiamo agire, ammonisce Pedro Sanchez.

Il clima uccide con tempeste tropicali ed uragani, caldo estremo ed ondate di calore, inondazioni, siccità, incendi boschivi. I pericoli meteorologici e climatici, sempre più frequenti ed intensi, aumentano il numero di decessi, malattie non trasmissibili, l'insorgenza e la diffusione di malattie infettive e le emergenze sanitarie.

Il cambiamento climatico, che influenza direttamente e indirettamente la salute umana, è considerato un moltiplicatore di minacce che rischiano di annullare gli ultimi 50 anni di progressi nello sviluppo, nella salute globale e nella riduzione della povertà nonché di ampliare ulteriormente le disuguaglianze sanitarie esistenti tra e all'interno delle popolazioni.

Gli eventi estremi causati dal riscaldamento globale eccessivo – la cui portata, frequenza e intensità stanno aumentando in maniera preoccupante - colpiscono non solo l'ambiente fisico che quasi 9 miliardi di persone abitano, ma anche tutti i sistemi naturali ed umani, impattando pesantemente su molti aspetti sociali ed economici nonché sul buon funzionamento dei sistemi sanitari globali.

Considerando che tutti gli aspetti della salute e della vita sono influenzati dallo shock climatico - dall'aria pulita, dall'acqua e dal suolo ai sistemi alimentari e ai mezzi di sussistenza – esperti e scienziati avvertono che ogni ulteriore ritardo nell'affrontare questo fenomeno aumenterà i rischi per la salute universale, comprometterà decenni di miglioramenti della salute globale e andrà contro agli impegni collettivi assunti sin qui per garantire il diritto umano alla salute per tutti.

L'Oms denuncia che 3,6 miliardi di persone vivono già in regioni altamente suscettibili al cambiamento climatico che si stima causerà, tra il 2030 e il 2050, circa 250 mila decessi aggiuntivi all'anno per denutrizione, malaria, diarrea e stress da calore.

Si stima che entro il 2030 aumenteranno anche i costi diretti dei danni alla salute, ammontando a 2-4 miliardi di dollari all'anno. Il cambiamento climatico sta inoltre indebolendo molti dei determinanti sociali per una buona salute, come i mezzi di sussistenza, l'uguaglianza e l'accesso all'assistenza sanitaria e alle strutture di supporto sociale.

I più colpiti sono le donne, i bambini, le comunità povere, i migranti e gli sfollati, gli anziani e coloro che hanno problemi di salute preesistenti. Il cambiamento climatico influisce sulla disponibilità, qualità e diversità del cibo, esacerbando le crisi alimentari e nutrizionali.

I cambiamenti di temperatura e le precipitazioni aumentano altresì la diffusione di malattie trasmesse da vettori con conseguente aumento della mortalità. Induce anche problemi di salute mentale sia immediati, come ansia e stress post-traumatico, sia a lungo termine dovuti a fattori come lo sfollamento e la coesione sociale interrotta.