Non allarmismo ma preoccupato realismo. Lo Snami di Rimini, il Sindacato Nazionale Autonomo dei Medici Italiani, boccia la riorganizzazione del territorio e del servizio di emergenza e urgenza dell'Ausl Romagna. Precisando in primo luogo che in Romagna siamo ben al di sotto del parametro del mezzo di soccorso avanzato a leadership medica con medico e infermiere ogni 60.000 abitanti per non oltre 350 chilometri quadrati. A maggiore ragione nel periodo estivo.

Sindacato boccia riorganizzazione 118: lontani dai parametri

Inoltre, il previsto taglio dell'automedica di Riccione riduce drasticamente le possibilità di sopravvivenza dei pazienti più critici della zona sud della provincia, dove, si precisa, l'ambulanza con infermiere e autista soccorritore può solo prestare un'assistenza iniziale e parziale.

Dovendo inoltre attendere più di 17 minuti l'arrivo dell'automedica da Rimini, ammesso che sia disponibile. Da oltre un anno non vengono istituiti in Romagna i corsi di formazione per medici per l'emergenza territoriale, prosegue il sindacato chiedendo perché si tagli il servizio del 118 che risulta essere uno dei meno costosi ed a più alta efficienza.

Di certo, sottolinea il presidente provinciale dello Snami Pietro Pesaresi, applicare la media matematica statistica degli interventi per valutare l'opportunità del mantenimento di un servizio di emergenza è una pericolosa distorsione della realtà.

Infine al sindacato appare quantomeno strano che si sia 'largheggiato' nei Cau, dedicati a piccole necessità e senza sgravare i Ps, mentre si insiste in questa assurda gara a ridurre i presidi delle vere emergenze territoriali a gestione medica.