L'Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Asugi) assicuri al Centro di salute mentale (Csm) di via Gambini di Trieste i 5 infermieri e 2 operatori sociosanitari necessari per ripristinare il servizio notturno - ovvero la possibilità di ricovero per i 6 posti letto - sospeso per mancanza di personale nel 2021. Lo chiedono i sindacati Cgil-Funzione pubblica e Fials, che hanno proclamato per il 9 maggio 2 ore di sciopero con adesione del 100% tra i dipendenti del Csm, l'unico dei 4 di Trieste a non offrire il servizio notturno.

Csm Trieste: no a operatori-tassisti dei pazienti per carenze di organico

Sciopero dei dipendenti del Csm di via Gambini di Trieste

L'Azienda l'anno scorso si era presa un impegno di riaprire a ottobre sulle 24 ore, non l'ha mantenuto - spiega Francesca Fratianni, responsabile salute pubblica per la Cgil-Fp provinciale -. Quindi i colleghi hanno votato lo sciopero e chiesto, per dignità di cura, che venga riaperto il servizio. In questo momento chi è ricoverato qua, alle 7 di sera, viene spostato al Csm di Domio o al Servizio psichiatrico, e la mattina viene riportato qua.

Gli operatori del centro, spiega una coordinatrice, di fatto devono fare i tassisti, "sballottando" tra posto letto e luogo di terapia proprio i pazienti più vulnerabili, quelli che hanno in corso una crisi.

Accanto ai 10 infermieri e 4 oss attualmente al Csm di via Gambini (le uniche figure necessarie per il servizio notturno), sono attivi solo per il servizio diurno 8-20 anche 4 tecnici della riabilitazione psichiatrica, 2-3 medici psichiatri, e 2 psicologi, per un bacino d'utenza di circa 800 persone.

Tre anni fa mancava personale - spiega il segretario provinciale Fials, Fabio Pototschnig -. Nel 2022 è stato promesso ai famigliari degli utenti che entro il 2022 sarebbero stati assegnati 5 infermieri per ripristinare il servizio notturno, ma questo non è accaduto. Nel maggio 2023 abbiamo fatto un accordo con la direzione per riaprire il centro sulle 24 ore e ci avevano assicurato che entro ottobre avrebbero assegnato 5 infermieri, e questo non è accaduto. Nel 2024 hanno riproposto lo stesso accordo, ma nel frattempo - svela il sindacalista - abbiamo saputo dalla direzione delle professioni sanitarie che in Asugi mancano 60 infermieri e che, sia al concorso sia tramite avviso, le adesioni sono poche e non si riesce a colmare il fabbisogno.

Già oggi Cgil-Fp e Fials chiederanno un incontro con il presidente della Regione Friuli Venezia-Giulia, che si prenda un impegno e ci dica cosa vuole fare, perché questa direzione promette e non mantiene, non è in grado di riorganizzare né di progettare, concludono Fratianni e Pototschnig.