La revisione sistematica “Association Between Daily Toothbrushing and Hospital - Acquired Pneumonia. A Systematic Review and Meta-Analysis” pubblicata a dicembre scorso, ha preso in esame diversi studi per valutare la correlazione tra igiene orale attraverso lo spazzolino da denti e l’insorgenza di polmonite nosocomiale. L’obiettivo dell’indagine era quello di andare a valutare se un’adeguata igiene orale è in grado di ridurre le polmoniti nosocomiali.
Polmonite nosocomiale
La polmonite nosocomiale, definita anche con l’acronimo HAP (hospital–acquired pneumoniae, polmonite acquisita in ospedale) è una frequente infezione ospedaliera.
Si tratta di un’infezione che esordisce in ambito ospedaliero e che non è manifesta al momento del ricovero, quindi, non era già presente al domicilio del paziente. Per convenzione, una polmonite nosocomiale insorge infatti dopo almeno 48 ore dal ricovero.
Oltre alla HAP, un’altra tipologia di polmonite ospedaliera è la VAP, Ventilator-acquired pneumonia, ovvero la polmonite associata a ventilatore meccanico, dove l’infezione polmonare insorge e peggiora se il paziente è sottoposto a ventilazione meccanica.
Le HAP e le VAP sono associate ad un rischio aumentato di morte del paziente e diventa quindi essenziale la corretta prevenzione e gestione.
Lo studio
La revisione sistematica “Association Between Daily Toothbrushing and Hospital - Acquired Pneumonia. A Systematic Review and Meta-Analysis” ha preso in esame 15 studi randomizzati che hanno coinvolto 2786 pazienti ed è andata a valutare la correlazione tra igiene orale e polmonite nosocomiale.
Lo studio ha messo in luce che i pazienti sottoposti ad igiene orale con lo spazzolino sono stati caratterizzati da: