Divisa indosso, gli operatori socio sanitari che hanno partecipato al maxi concorso del 2019 a Roma si sono ritrovati dinanzi all’ospedale Giuseppe Mazzini di Teramo, lamentando il mancato inserimento negli ospedali. Al momento, infatti, le Asl stanno usando ancora il personale integrato per il Covid.

Protestano gli Oss: superato il concorso, aspettano ancora l'assunzione

Si sono riuniti davanti all’ospedale Giuseppe Mazzini di Teramo gli Oss d’Abruzzo che hanno partecipato al maxi concorso di tre anni fa. Con la divisa indosso, gli operatori socio sanitari hanno protestano per il mancato inserimento all’interno degli ospedali. Dunque, neppure l’attuale carenza di personale sanitario nella regione, così come nel resto d’Italia, sembra aver smosso qualcosa in termini di risorse da inserire.

Il concorso al quale si fa riferimento è stato indetto nel 2019 a livello nazionale, e ha visto l’adesione di 8180 candidati, che hanno presentato la domanda per partecipare alla prova concorsuale, finalizzata all’assunzione di 196 Oss, svoltasi nei giorni 16 e 17 novembre 2021 all’interno dei padiglioni della Nuova Fiera di Roma (la graduatoria è stata pubblicata dopo sei mesi esatti, lo scorso 17 maggio).

In quei giorni l’allora direttore amministrativo e generale facente funzioni della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia – che pochissimi giorni fa è stato nominato nuovo direttore generale – aveva affermato: La Asl sta portando a termine una procedura per l’acquisizione di personale fondamentale, mai come ora, per l’organizzazione dell’assistenza sanitaria. Calendario alla mano, però, oggi ci si rende conto che il tempo trascorso è stato tanto, al pari dei ritardi provocati ad alcuni ricorsi.

In marzo, rivolgendosi all’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, e alla direzione generale della Asl di Teramo, c’è stata la denuncia di Maurizio Sacchetta, segretario Uiltemp Abruzzo, la federazione Uil dei lavoratori autonomi, atipici, temporanei e partite iva, in riferimento al concorso sopracitato. Rammentando che tanti candidati, iscritti e non, ci hanno segnalato una serie di errori grossolani nella gestione: questionari con risposte multiple errate, esclusione di candidati che invece dovevano essere idonei, riesame unilaterale dei questionari che ha corretto solo alcune risposte, esclusione di candidati che prima erano stati riconosciuti idonei, candidati che hanno espletato la prova non in contemporanea con gli altri, candidati assenti per Covid e che hanno espletato il concorso nel mese di febbraio 2022 dopo la pubblicazione dei risultati degli altri candidati.

Ad ogni modo, l’aspetto sul quale gli Oss si interrogano è perché non si è deciso di andare avanti con la graduatoria cominciando a chiamare i primi in graduatoria, dato che in caso di vittoria dei ricorsi le persone in questione potrebbero essere inserite in seguito. Ad oggi le Asl in Abruzzo stanno ricorrendo ancora al personale integrato per il Covid.

Il rischio che viene paventato è quello di stabilizzare il personale che ha risposto all’avviso Covid usando la Legge Madia, che prevede l’assunzione dopo 18 mesi, tenendo però fuori coloro che meriterebbero di essere assunti visto che hanno superato un concorso pubblico. Da parte loro, concorrenti si appellano all’articolo 97 della Costituzione secondo il quale agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge.