Ieri si è tenuta una nuova seduta di negoziato tra l’Aran e i sindacati per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del comparto sanità 2022-2024. Al centro delle trattative, gli aumenti salariali e le condizioni di lavoro del personale sanitario, con posizioni critiche espresse sia da Nursing Up, sindacato degli infermieri, sia dalla FIALS, entrambe insoddisfatte delle risorse stanziate e delle proposte avanzate dall’Aran. Le due organizzazioni hanno avanzato richieste specifiche per migliorare il trattamento economico e la valorizzazione delle competenze, chiedendo interventi concreti per rispondere alle esigenze dei lavoratori del settore sanitario.

CCNL Sanità: Nursing Up e FIALS chiedono più risorse per il personale sanitario

La FIALS ha espresso delusione per le risorse stanziate, giudicate insufficienti per affrontare le sfide che il sistema sanitario pubblico si trova ad affrontare. Il Segretario Generale Giuseppe Carbone ha richiesto aumenti più consistenti, come l'incremento dell'indennità professionale di base a € 1300, con un ulteriore incremento del 50% a livello aziendale. Inoltre, FIALS ha chiesto che gli incarichi ad interim vengano estesi anche agli assistenti e agli operatori, e che i titolari di incarichi di funzione possano ricevere compensi maggiori per il lavoro straordinario.

Tra le altre proposte della FIALS, è stata sollecitata la proroga fino al 2025 dello svincolo dall'incompatibilità professionale e l'esonero dai turni notturni per i lavoratori over 60. Il sindacato ha anche richiesto la creazione di una “banca del tempo” per favorire la conciliazione tra vita lavorativa e familiare, e ha sottolineato la necessità di migliorare l’offerta formativa continua per il personale sanitario, con l'introduzione di percorsi di tirocinio e stage formativi. FIALS ha concluso esortando il Governo e le Regioni a garantire un contratto che rispetti le aspettative dei professionisti sanitari, migliorando le condizioni di lavoro.

Nursing Up ha sottolineato anch’egli l’insufficienza degli aumenti salariali previsti, ritenendo che non riflettano in alcun modo la valorizzazione delle professioni sanitarie. In particolare, il sindacato ha evidenziato la scarsa differenza tra le categorie, con soli 8 euro di scarto mensile tra un infermiere e un operatore di livello inferiore. Nursing Up ha criticato l'aumento mensile netto di circa 54 euro per i professionisti sanitari, considerato del tutto inadeguato a compensare l’inflazione. La mancanza di risorse aggiuntive, come i 653 milioni di euro richiesti, di cui 453 milioni destinati al raddoppio dell’indennità di specificità infermieristica e 200 milioni per le altre categorie sanitarie, rischia di compromettere le aspettative di valorizzazione promesse.

Il presidente di Nursing Up, Antonio De Palma, ha ribadito l'importanza di una svolta concreta nelle trattative per evitare che il nuovo contratto risulti addirittura peggiorativo rispetto a quello precedente. De Palma ha anche annunciato la mobilitazione della categoria con una manifestazione nazionale fissata per il 20 novembre a Roma, invitando tutte le associazioni professionali e i cittadini a sostenere la causa. Nursing Up chiede al Governo e alle Regioni di intervenire con coraggio, garantendo le risorse necessarie per riconoscere il valore e le competenze delle professioni sanitarie.