Sono riprese nella mattinata del 29 luglio all'Aran le trattative con le organizzazioni sindacali per il rinnovo del Ccnl Sanità per il triennio 2022-2024, negoziazione che riguarda 581mila dipendenti del comparto sanità. In seguito a questo sesto appuntamento, nel quale si è partiti dall'approfondimento del sistema degli incarichi, i sindacati continuano ad avanzare le loro perplessità: La strada per un autunno caldo all’insegna delle proteste e delle lotte di piazza sembra disegnata, ha dichiarato Antonio De Palma, presidente del sindacato Nursing Up.

Rinnovo Ccnl Sanità, Nursing Up: Irricevibili gran parte delle proposte

Siamo ben lontani dal veder realizzati i precetti delineati da Comitato di Settore e Regioni nel loro atto di indirizzo. Le proposte che ci vengono sottoposte oggi, offendono nel vero senso della parola i professionisti dell'assistenza.

Così Antonio De Palma, presidente Nursing Up, a margine della sesta giornata di trattative per il rinnovo del Ccnl Sanità tra Aran e organizzazioni sindacali. Per De Palma siamo di fronte ad una ipotesi di contratto che non brilla certamente di luce per le fin troppo esigue risorse contenute al suo interno.

Ma il Governo non solo latita sugli investimenti - continua De Palma in una nota - ma oltre le belle dichiarazioni tempo per tempo rese alla stampa, si ostina a mettere al centro del progetto tutti, tranne infermieri e ostetriche. Il riferimento, ultimo solo in ordine di tempo, è all'approvazione alla Camera di un Odg che vorrebbe inserire gli Oss tra i lavori usuranti, "dimenticando" infermieri e ostetriche.

Altro che contratto attento alle esigenze dei professionisti sanitari - tuona De Palma -. In assenza di ulteriori risorse, ci troviamo oggi costretti a dare il via a nuove iniziative di lotta, con il coinvolgimento della cittadinanza e delle altre organizzazioni sindacali.

La strada per un autunno caldo all’insegna delle proteste e delle lotte di piazza sembra disegnata.

È necessario uno stanziamento aggiuntivo ad hoc, di almeno 453 milioni di euro, indispensabili per il raddoppio delle indennità di specificità infermieristica e per la sua estensione alle ostetriche, e di almeno ulteriori 200 milioni per intervenire sulle indennità di competenza degli altri professionisti sanitari ex legge n 43/2006

Fials: ancora molto da fare su conciliazione dei tempi di vita/lavoro

Prendiamo atto di come l’Aran si sia impegnata nel tentativo di adattare il testo recependo alcune richieste - commenta Giuseppe Carbone, segretario Fials nazionale - ma siamo ancora in attesa di innovazione nel sistema che consenta una maggiore conciliazione dei tempi di vita/lavoro. Attesa che speriamo quanto prima venga rimpiazzata da proposte innovative che al pari degli strumenti di age management possa soddisfare il family management.

Abbiamo ribadito, ancora una volta - spiega - la necessità di individuare soluzioni condivise che consentano in particolare alle lavoratrici madri di mantenere il posto di lavoro e di sostenere la genitorialità. Non condividiamo l’approccio dell’Aran teso ad affrontare le criticità degli Enti e Aziende Sanitarie esclusivamente dal punto di vista dell’Azienda stessa.

È sotto gli occhi di tutti che nel Ssn persistono dati drammatici sulla carenza degli organici - dichiara Giuseppe Carbone -. La compagine professionale maggiormente in crisi è proprio quella infermieristica, motivo per cui oggi più di prima si rende necessario mandare un segnale chiaro ed inequivocabile, in occasione di questa stagione di rinnovo contrattuale, motivo per cui FIALS auspica una maggiore attenzione che non sia soltanto economica ma che concretizzi le aspirazioni professionali dei professionisti attraverso il complesso sistema degli incarichi, in un percorso comune di crescita e valorizzazione professionale.