Una dieta sana planetaria, derivante da sistemi alimentari sostenibili, ottimizza sia la prevenzione delle malattie croniche cardiovascolari sia la salute ambientale globale. L'aderenza alla
, progettata per essere un modello alimentare più sostenibile anche dal punto di vista ambientale, è associata ad un rischio inferiore di malattie cardiovascolari totali, soprattutto coronaropatie, infarto miocardico fatale e non fatale ed ictus ischemico, in tre grandi coorti di uomini e donne negli Stati Uniti. Consumare tale dieta, che ha dimostrato di essere associata a risultati ambientali benefici, potrebbe aiutare pertanto a prevenire le malattie cardiovascolari, mitigando allo stesso tempo gli effetti negativi del sistema alimentare sull'ambiente.
Infermieri e salute cardiaca: l'importanza di una dieta sostenibile La Planetary Health Diet è progettata per essere un modello alimentare pià sostenibile ed è associata ad un rischio inferiore di malattie cardiovascolari.
È il risultato di tre grandi studi prospettici americani finanziati dagli istituti nazionali di Sanità che, indagando sulla salute degli infermieri , sono giunti ad osservare, seguendo i partecipanti all'indagine nel corso di 24 anni di follow-up, che seguire una dieta sana è una strategia promettente per promuovere la salute sia umana che planetaria.
Negli studi sono stati inclusi donne del Nurses's Health Study (NHS I, 1986-2016), donne del Nurses' Health Study II (1991-2017) e uomini dell'Health Professionals Follow-up Study (HPFS, 1986-2016) che all'inizio dell'indagine erano esenti da malattie cardiovascolari, cancro e diabete.
Il NHS I comprendeva infermiere provenienti da 11 Stati degli USA , di età compresa tra 30 e 55 anni mentre il NHS II ha arruolato infermiere di età compresa tra 25 e 42 anni.
Il HPFS ha arruolato professionisti sanitari di sesso maschile di età compresa tra 40 e 75 anni. Tutti i partecipanti dei tre studi sono stati seguiti ogni due anni con questionari che hanno raccolto informazioni sulla loro storia clinica, gli esiti delle malattie e i comportamenti sanitari indagando anche sui dati demografici, storia riproduttiva, abitudini al fumo, attività fisica, assunzione alimentare, uso di contraccettivi orali e terapia ormonale.
I dati dietetici, raccolti ogni quattro anni, sono stati convalidati attraverso un indice dietetico, il Planetary Health Diet Index (PHDI ), che basandosi su 15 gruppi alimentari è stato costruito analizzando le informazioni raccolte sulla frequenza di consumo di vari alimenti, le dimensioni delle porzioni e i metodi di cottura.
È stata esaminata nel tempo l'associazione tra questo indice dietetico basato sulla dieta sana ed il rischio di malattie cardiovascolari, aggiustando i dati per fattori confondenti demografici, sanitari e di stili di vita.
La dieta sana di riferimento è stata progettata per essere il più flessibile possibile per tenere conto della variazione nell'assunzione di energia in base alle dimensioni del corpo e all'attività fisica, alle esigenze nutrizionali di determinati sottogruppi (ad esempio, donne in gravidanza e allattamento), alla disponibilità locale di alimenti e alle preferenze culturali o personali.
Gli alimenti valutati positivamente per prevenire accidenti cardiovascolari sono risultati i cereali integrali, verdure, frutta, pesce e crostacei, noci e semi, legumi non di soia, alimenti a base di soia e oli insaturi. Sono stati invece valutati negativamente le verdure amidacee, latticini, carne rossa o lavorata, pollame, uova, grassi saturi e trans e zuccheri aggiunti.
Considerando che il moderno sistema alimentare globale contribuisce in modo significativo alla crisi del cambiamento climatico - rappresentando il 26% circa di tutte le emissioni antropogeniche di gas serra, il 40% circa dell'uso del suolo e il 70% dell'uso globale di acqua - gli autori degli studi hanno evidenziato che i fattori dietetici, tra i primi tre fattori di rischio per i decessi globali tra uomini e donne, risultano il principale fattore di rischio comportamentale per il carico attribuibile di malattie cardiovascolari in tutto il mondo, prima causa di morte a livello globale, soprattutto di malattia coronarica, nonché principale causa di anni di vita aggiustati per disabilità negli over 50.
Una dieta sana di riferimento, che soddisfi le esigenze nutrizionali e, nel contempo, rispetti l'ambiente, basata su prove disponibili da studi clinici ed osservazionali, diventa pertanto un obiettivo cruciale per migliorare, riducendolo, il carico globale delle malattie cardiovascolari.
Caratteristiche della Planetary Health La Planetary Health Diet è sostanzialmente una dieta a base vegetale, che si allinea con il crescente corpus di prove a favore delle diete vegetariane e vegane di alta qualità, pertanto ricca di frutta e verdura, cereali integrali, legumi e oli insaturi, povera di pesce e pollame e che limita carne rossa e lavorata, zucchero aggiunto, cereali raffinati e verdure amidacee.
Sebbene pregressi studi avessero già descritto associazioni tra le raccomandazioni di una dieta più sana e vari risultati di salute e biomarcatori di malattia in diverse coorti in tutto il mondo - tra cui diabete di tipo 2 , pressione sanguigna, colesterolo , funzione cognitiva, cancro e rischio cardiovascolare - il valore aggiunto di questo ultimo studio è il fatto di essere il primo ad esaminare la relazione prospettica tra l'aderenza alla dieta e le malattie cardiovascolari in una popolazione statunitense composta da infermiere ed altri professionisti sanitari , assegnando un dettagliato punteggio dietetico proporzionale ad ogni alimento esaminato che riflette il loro grado di aderenza al regime dietetico.
Si è osservato che una maggiore aderenza alla dieta sana, misurata con un punteggio di indice dietetico più alto, è associata ad un rischio inferiore di coronaropatia, nonché di ictus e di esiti di malattie cardiovascolari anche dopo aver tenuto conto delle differenze demografiche, dello stile di vita e di vari fattori di salute. Si è inoltre osservata un'interazione significativa tra l'indice dietetico e l'età nella corte di infermiere NHS.
Si è rilevato infatti che nelle donne di età inferiore ai 60 anni c'è una forte associazione tra l'indice ed un rischio inferiore di malattie cardiovascolari mentre tale associazione non è così pronunciata nelle donne di età pari o superiore ai 60 anni.
Sebbene le ragioni non siano del tutto chiare, si è osservato che le donne della coorte NHS II, mediamente più giovani di 16 anni rispetto a quelle della coorte NHS I, hanno un rischio inferiore più pronunciato di sviluppare tali malattie. Alla luce di questo dato gli autori sottolineano l'importanza della dieta come misura preventiva per la salute cardiovascolare sin dalla prima infanzia, specialmente per le donne.
Riferimenti Planetary Health diet and cardiovascular disease: results from three large prospective cohort studies in the USA Planetary health diet and cardiovascular disease: results from three large prospective cohort studies in the USA Caleigh M Sawicki, PhDa,b ∙ Gautam Ramesh, MDb,e,f ∙ Linh Bui, MDc,g ∙ Nilendra K Nair, PhDc,d ∙ Prof Frank B Hu, MDa,b,c ∙ Prof Eric B Rimm, ScDa,b,c∙ et al.