Caratteristiche del programma di deambulazione assistita
Lo studio è stato condotto in un’unità geriatrica di 32 posti letto dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna e i dati sono stati raccolti tra ottobre 2018 e gennaio 2020.
Tutti i pazienti avevano più di 65 anni e, prima di iniziare l'intervento di deambulazione assistita individualizzata, veniva valutata singolarmente la loro capacità funzionale.
In cosa consisteva il programma di IAWP? L’intervento di deambulazione assistita prevedeva una mobilizzazione graduale, che partiva dal raddrizzamento da posizione seduta fino ad una fase attiva di deambulazione. Lo IAWP veniva effettuato da un infermiere dedicato e con formazione specifica, in orario diurno, per 5 o 6 giorni alla settimana, previa consultazione con il geriatra.
Hanno partecipato a questo studio sperimentale 399 pazienti e 307 hanno completato il follow up a 3 mesi (159 nel gruppo sperimentale e 148 in quello di controllo), che si è svolto telefonicamente. I pazienti nel gruppo di controllo (non sottoposti al programma IAWP) venivano mobilizzati in carrozzina o al tavolo durante la giornata e ai pasti, se le risorse presenti al momento lo permettevano.
I pazienti che hanno seguito il programma IAWP hanno deambulato, con un infermiere dedicato, mediamente per 32 minuti al giorno e una percentuale maggiore del 50% di questi ha riportato alla dimissione un punteggio BAS di 4, ovvero il massimo; e più del 70% al follow up di 90 giorni. Nel gruppo di controllo il miglioramento della capacità funzionale di deambulazione è avvenuto rispettivamente alla dimissione e a 90 giorni circa nel 15% e nel 50% dei pazienti.
La mobilizzazione dei pazienti è uno dei principali interventi infermieristici che, spesso per gli elevati carichi di lavoro, viene tralasciato o posticipato. Gli infermieri, al contempo, sono però consapevoli dell’importanza clinica della mobilizzazione dei loro pazienti, poiché un allettamento prolungato, o un ridotto movimento rappresentano un rischio elevato di perdere la capacità di deambulare, in modo autonomo, soprattutto durante l'ospedalizzazione.
Molti pazienti trascorrono la maggior parte della loro giornata a letto, andando incontro anche ad altre complicanze cliniche, tempi di ricovero più lunghi, un aumento del rischio di caduta e un maggior rischio di morte.
Le carenze di personale sono però, spesso, ostacoli non valicabili, tant’è che, per questo studio, è stato necessario l’inserimento di un infermiere esterno ed esclusivamente dedicato a tale progetto. I vantaggi offerti da una mobilizzazione assistita continua sono protettivi dello stato di salute dei pazienti geriatrici ed è necessario quindi investire in nuove risorse e modalità organizzative che permettano di abbattere le barriere, architettoniche e non, che non consentono un’adeguata mobilizzazione di questa fragile categoria.