Valutazione dei fattori di rischio di complicanze del sito chirurgico
La sala operatoria rappresenta statisticamente uno degli ambienti sanitari con i più alti livelli di rischio clinico e rischio collegato alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Tra i rischi che si corrono ci sono quelli legati alla comunicazione, all'individuazione del giusto paziente e della giusta sede, il rischio di ritenzione del materiale nel sito chirurgico e quello infettivo.
A livello globale, proprio le SSIs sono fra i casi più comuni di complicanza della ferita chirurgica e di infezioni correlate all'assistenza (ICA) (ECDC, 2016). Queste infezioni possono essere di tipo superficiale o interessare gli strati profondi della cute, gli organi o i device impiantati.
Le condizioni cliniche dei pazienti, il tipo di intervento chirurgico e la durata dell'intervento stesso sono considerati fattori di rischio per lo sviluppo di infezioni del sito chirurgico; da qui la necessità di avvalersi di tutti gli strumenti disponibili per ridurne l’incidenza.
Scegliere la medicazione giusta per il paziente giusto
Nonostante i progressi nella tecnica chirurgica, nella tecnica intraoperatoria e in una vasta gamma di medicazioni, le complicanze della ferita chirurgica come l’infezione del sito chirurgico e la deiscenza della ferita hanno un impatto considerevole sul paziente e sul contesto sanitario in generale. Di conseguenza, è fondamentale aumentare la consapevolezza e migliorare l’individuazione precoce, la diagnosi e la prevenzione di questi tipi di complicanze2.
Rappresentando una delle principali cause globali di morbilità, le complicanze della ferita chirurgica rimangono una sfida considerevole per i professionisti sanitari di tutto il mondo, tanto che dal 2017 l'International Surgical Wound Complications Advisory Panel (ISWCAP) si impegna a sensibilizzare sulla loro diagnosi precoce, previsione, prevenzione e gestione.
Per migliorare il benessere del paziente e gli esiti dell’intervento è fondamentale la capacità di creare un ambiente ottimale per la guarigione della ferita, a partire da un approccio ben pianificato e sistematico alla detersione delle lesioni.
Ecco che la scelta della medicazione svolge un ruolo fondamentale nella cura delle incisioni post-chirurgiche (WUWHS, 2016). I gruppi di discussione delle conferenze di consenso internazionali sono concordi: scegliere la medicazione giusta per il paziente giusto è essenziale per la gestione delle ferite da incisione chirurgica; inoltre, le medicazioni vanno lasciate in situ il più a lungo possibile, in quanto i principi della cicatrizzazione per prima intenzione sono importanti e necessari per la completa guarigione della ferita1.
La medicazione di un'incisione post-chirurgica ha lo scopo di assorbire e trattenere eventuali perdite, favorire le condizioni ideali per la guarigione e proteggere la zona fino a quando la ferita non è completamente guarita.
Requisiti chiave della medicazione ideale per la cura di incisioni post chirurgiche3 |
Flessibilità (per non ostacolare il movimento del paziente), elasticità per evitare trazioni sulla cute e vesciche (ad esempio, sopra le articolazioni del ginocchio in particolare) |
Ottima adesione alla pelle al momento dell'applicazione, anche se la ferita è stata disinfettata poco prima |
Assorbenza, in grado di gestire l'essudato |
Protezione della cute (ad esempio, riduzione del rischio di vesciche o irritazioni, non eccessivamente adesiva) |
Resistenza all'acqua per offrire una buona funzione di tenuta/barriera e consentire al paziente di fare la doccia |
Assenza di spazi morti dove necessario |
Scegliere la medicazione più idonea per ogni singolo caso rappresenta un passaggio fondamentale nella procedura di gestione dei pazienti con ferite da incisione. Farlo in base alle qualità delle medicazioni avanzate e alle loro performance effettive è responsabilità dei professionisti; per questo, formazione del personale e possibilità di comunicare con il team chirurgico sono di vitale importanza per migliorare il decorso dei pazienti1.