Tirocinante violentata all'Umberto I, arrestato l’infermiere tutor
Policlinico Umberto I di Roma
Violenza sessuale aggravata e lesioni personali aggravate. È quanto contesta la Procura all'infermiere tutor di 55 anni che lo scorso 26 novembre avrebbe abusato di una tirocinante infermiera.
Attirandola con la scusa di seguirlo per cambiare una flebo a un ricoverato, l’avrebbe invece fatta entrare in una stanza in disuso, chiudendo a chiave la porta e costringendola ad atti sessuali.
Successivamente – stando ai racconti della 20enne studentessa di Infermieristica - è uscito con lei dalla stanza prospettandole, in cambio del suo silenzio, di inserirla nell’assistenza sanitaria retribuita.
L'infermiere accusato di aver violentato la giovane tirocinante e sottoposto a misura cautelare è incompatibile con la sua funzione professionale - ha dichiarato l'Assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato -. Attualmente è sospeso dal servizio, saranno prese tutte le misure, fino al licenziamento all'esito del giudizio. L'azienda Policlinico Umberto I e il Sistema sanitario regionale si costituiranno parte civile nel procedimento penale
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Il direttore generale del Policlinico Umberto I di Roma, Fabrizio d'Alba, aveva depositato denuncia querela subito dopo l'accaduto: Quanto accaduto è gravissimo ed intollerabile perché oltre ad aver colpito in modo ignobile una giovane donna in servizio perché tirocinante della sua futura professione, colpisce e diffama un'intera categoria di operatori. Lavoratori della sanità che quotidianamente all'interno dei reparti del nostro ospedale si impegnano per la cura delle persone e non per atti di violenza contro le donne
, afferma D'Alba.
L'immediata denuncia - ha rincarato il direttore della struttura ospedaliera - è solo il primo passo a tutela del nostro ospedale e soprattutto per la difesa e il sostegno della ragazza violentata che non sarà da sola ad affrontare un percorso giudiziario e personale molto difficile. A lei voglio esprimere la mia vicinanza, la mia solidarietà e l'affetto, condividendo questi momenti di dolore e sofferenza
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