La Broncopenoumopatia Cronica Ostruttiva è identificata anche come la “malattia dei fumatori”. Rimane una delle patologie più invalidanti e con basso indice di regressione. Il ruolo dell’Infermiere è importante nella gestione di pazienti con BPCO, i cui bisogni di salute sono molteplici.
Broncopneumopatia cronica ostruttiva: Piano assistenziale standard La BPCO danneggia gravemente i polmoni e crea disagi respiratori molto gravi
La Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) è un’infiammazione cronica delle vie aeree e del tessuto polmonare che, in maniera lenta e progressiva, provoca l’ostruzione dei bronchi e la conseguente limitazione del flusso aereo.
Un piano assistenziale secondo il modello bifocale Carpenito prevede la formulazione, in completa autonomia da parte del professionista infermiere, di Diagnosi Infermieristiche con relativi obiettivi, la pianificazione e attuazione degli interventi volti al raggiungimento degli stessi ed un sistema di valutazione in itinere per monitorare la risposta del paziente all’erogazione dell’assistenza.
L’altra parte del piano assistenziale è costituita dai Problemi Collaborativi , ovvero complicanze potenziali che si stanno verificando o potrebbero verificarsi rispetto ad una determinata patologia.
In questo caso l’infermiere ha un ruolo “collaborativo” nei confronti del medico e di altri professionisti della salute coinvolti nel pieno rispetto delle reciproche competenze, ovvero contribuisce a monitorare il paziente, ad individuare eventuali segni e sintomi di complicanze e ad attuare gli interventi per riportare le condizioni cliniche dell’assistito alla stabilità.
Un esempio di piano assistenziale per un paziente con BPCO Al signor Luigi, 45 anni, con un BMI di 17 (sottopeso), assicuratore, viene fatta una diagnosi di BPCO e, terminata la fase di stabilizzazione dell’acuzie presso l’U.O. di Medicina d’Urgenza, si programma il piano di dimissione.
Tenendo in considerazione che il paziente:
ha un livello di scolarizzazione medio-superiore; è sottopeso; è fumatore; non svolge alcuna attività fisica; non conosce i fattori di rischio per la propria patologia; non sa riconoscere i segni e sintomi di un episodio di acuzie della propria patologia, l’infermiere progetterà un piano educativo tale per cui il paziente:
identificherà i segni e sintomi delle complicanze acute (ad es. tosse persistente, spasmodica e/o umida, aumento della frequenza respiratoria e successiva diminuzione, dispnea, respiro sibilante, astenia , cardiopalmo , alterazioni dello stato di coscienza, edemi periferici, turgore delle giugulari); identificherà, al fine di correggerli, i fattori di rischio (ad es. fumo, dieta, attività fisica, ambienti non umidificati); dimostrerà di gestire correttamente la terapia prescritta dal medico (ad es. broncodilatatori e corticosteroidi per via inalatoria); dimostrerà di aver appreso le tecniche per una buona cura di sé (ad es. eseguire una corretta igiene orale per gestire il rischio di insorgenza di infezioni). Esempio di pianificazione assistenziale Con un accertamento infermieristico come quello appena esposto e considerando solo la parte del piano assistenziale di completa autonomia dell’infermiere, un esempio calzante di Diagnosi Infermieristica che si potrebbe sviluppare è la seguente:
D.I. Inefficace autogestione della salute correlato a complessità del regime terapeutico e conoscenze insufficienti che si manifesta con dichiarata difficoltà a gestire il trattamento della patologia e la prevenzione delle complicanze.
Obiettivo : La persona conoscerà e metterà in atto i comportamenti necessari per la gestione della patologia e per la prevenzione di recidive o complicanze entro la dimissione.
Sono innumerevoli gli interventi educativi che devono essere rivolti ad un paziente con BPCO; in questo contesto scegliamo l’intervento educativo volto all’educazione di una corretta igiene di vita :
Pianificazione interventi: insegnare gli interventi per gestire la dispnea; insegnare l’importanza dello stato nutrizionale; insegnare tecniche per liberare le vie aeree; suggerire metodi per smettere di fumare; spiegare l’importanza di un buon sonno/riposo; insegnare all’assistito quali dati disfunzionali riferire al medico in caso di bisogno. Attuazione interventi: attraverso lezioni frontali e opuscoli informativi : insegnare ad evitare l’esposizione a fumo , allergeni, gas industriali, temperature molto alte o molto basse; utilizzare la respirazione diaframmatica , aprire la finestra, assumere posizione confortevole (ad es. seduto con busto eretto), insegnare tecniche di rilassamento e distrazione (ad es. inspirare lentamente con il naso, trattenere qualche secondo il respiro ed espirare con la bocca a labbra increspate, rallentare i pensieri, immaginare di osservare la situazione da lontano); suggerire di sedersi per effettuare le attività di vita quotidiana, ove possibile; insegnare a dilazionare lungo l’arco della giornata le varie attività da eseguire, programmando periodi di riposo fra una e l’altra; attraverso lezioni frontali e opuscoli informativi: insegnare che gli effetti della malnutrizione portano ad una depressione del sistema immunitario, ad una diminuzione della forza muscolare (e, quindi, anche di quella del diaframma utile alla respirazione), ad una diminuzione della produzione di surfactante che facilita e riduce il lavoro respiratorio; insegnare a seguire una dieta ricca di lipidi e proteine, ma scarsa di carboidrati (la cui digestione produce più anidride carbonica), insegnare ad assumere almeno 2 litri di acqua al giorno per ammorbidire le secrezioni delle vie aeree e ridurre il senso di soffocamento; suggerire di preparare i pasti in anticipo (per evitare di arrivare stanchi al momento dell’assunzione del pasto) e di farlo da seduti, se possibile; attraverso lezioni frontali e simulazioni: insegnare ad ottenere una tosse efficace per liberare le vie aeree (respirare profondamente con il busto eretto, trattenere il respiro per qualche secondo ed espirare lentamente con la bocca; inspirare nuovamente, trattenere il respiro ed effettuare due colpi di tosse); insegnare a considerare il valore del drenaggio posturale (con l’utilizzo di cuscini o poltrona/letto reclinabili, assumere una posizione declive; tossire ed espettorare, controllando sempre la qualità dell’espettorato); insegnare ad umidificare gli ambienti di vita (per contribuire ad ammorbidire le secrezioni); insegnare ad effettuare una corretta igiene orale dopo l’espettorazione (per scongiurare l’insorgenza di infezioni); insegnare ad utilizzare correttamente i nebulizzatori per l’inalazione della terapia prescritta dal medico (ad es.: eseguire lavaggio sociale delle mani, preparare il materiale occorrente, dosare correttamente il farmaco in base alla prescrizione medica, posizionare il presidio in modo corretto, pulire con attenzione gli strumenti dopo l’utilizzo); attraverso lezioni frontali, materiale audio-video ed opuscoli informativi: suggerire all’assistito gruppi di mutuo-aiuto , percorsi di counseling, ecc. attraverso lezioni frontali ed opuscoli informativi: insegnare tecniche che possono promuovere il sonno , poiché la sensazione di riposo al risveglio è necessaria per affrontare le attività di vita quotidiana (ad es. coricarsi solo quando si avverte sonno, evitare di assumere bevande contenenti caffeina dopo la prima metà del pomeriggio, assumere una posizione confortevole e rialzare la schiena per favorire l’espansione polmonare, utilizzare tecniche di rilassamento come leggere o ascoltare musica, ecc. ); attraverso lezioni frontali e opuscoli informativi: insegnare all’assistito a riferire al medico di riferimento valori quali l’aumento della temperatura corporea e le variazioni delle caratteristiche dell’escreato (potrebbero essere segni di infezione), l’aumento della dispnea e dell’astenia ad essa correlata (per prevenire le complicanze), il calo ponderale (conseguenza di un’alimentazione inadeguata dettata da un insieme di fattori, ad esempio: dispnea, mancanza di interesse verso il cibo causata dall’ipossia, eccessiva produzione di muco), l’aumento del peso corporeo o la comparsa di edemi declivi (possono essere segno di sofferenza del cuore destro). Verifica La persona conosce e mette in atto i comportamenti necessari per la gestione della patologia e per la prevenzione di recidive o complicanze.
Bibliografia Lynda Juall Carpenito-Moyet, Piani di assistenza infermieristica e documentazione, Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2015