Smart Ostomy Support, connected care per gestire la stomia

Scritto il 05/11/2019
da Redazione

Gestione da remoto dei pazienti stomizzati a trecentosessanta gradi. È l’obiettivo di S.O.S. – Smart Ostomy Support, un progetto promosso dalla FAIS, la Federazione delle Associazioni Incontinenti e Stomizzati, che ricade nella telemedicina o “connected care” e che consentirà ad infermieri, pazienti e volontari di dare assistenza a distanza a persone che hanno subito il confezionamento di una stomia. Il progetto è stato premiato come miglior progetto italiano di connect care al Forum PA Sanità nella categoria “Associazioni no profit” il 30 ottobre scorso a Roma.

Smart Ostomy Support, il progetto Fais premiato al Forum PA Sanità

S.O.S. – Smart Ostomy Support è un progetto sperimentale promosso dalla Federazione delle Associazioni Incontinenti e Stomizzati (FAIS) per l’assistenza a distanza dei pazienti cronici portatori di stomia ed ex stomizzati in fase riabilitativa.

Si tratta di un progetto che prevede l’uso combinato di tecnologie innovative, tra cui la gamification per la formazione e l'apprendimento, ed un modello di lavoro basato sullo smartworking. Ciò consentirà ad un gruppo pilota di infermieri stomaterapisti e volontari FAIS di fornire assistenza, informazioni, buone pratiche, monitoraggio delle terapie ai pazienti stomizzati secondo il paradigma della telemedicina, o connected care.

Il progetto – spiega l’Ing. Nicola Caione, responsabile FAIS del progetto – nasce perché sul territorio c’è una forte disomogeneità nell’erogazione dell’assistenza. Regioni come Lazio e Lombardia, ad esempio, hanno una rete di assistenza ben strutturata, mentre altre regioni soprattutto al centro-sud molto meno. C’è poi da considerare l’assistenza pediatrica: sono davvero pochi, ad oggi, i centri specializzati nell’assistenza ai bambini stomizzati, cosa che costringe quasi sempre i genitori, in mancanza di un ambulatorio dedicato, a recarsi in Pronto soccorso.

Con questo sistema – continua Caione – le persone potranno entrare in contatto con un medico che saprà indicare loro o la necessità di recarsi in un centro specializzato o le manovre da attuare in autonomia per assistere il paziente.

Siamo particolarmente orgogliosi di questo progetto perché pone l’associazione pazienti in un ruolo attivo di partnership con i tradizionali e nuovi stakeholder, tutte aziende che fanno innovazione nel proprio settore.

È un progetto bottom-up che parte dai reali bisogni delle persone, l’associazione si è fatta portavoce ed è riuscita a coinvolgere partner tecnici per realizzare questo progetto che potrà cambiare la vita di molti. Uno dei punti forti è anche la replicabilità in ambiti terapeutici diversi, soprattutto nella cronicità.

Ma questa non è l'unica novità introdotta da S.O.S.: grazie ad una sezione dedicata dell’app fruibile da smartphone e/o tablet, infatti, il paziente potrà imparare fin da prima dell'intervento ad interagire con quella che sarà la propria condizione fisica una volta confezionata la stomia, grazie alle tecniche di gamification (simulazione).

Si tratta poi - continua Caione - di un progetto che apre le porte al lavoro agile per i professionisti sanitari, i quali potranno giovare di una migliore conciliazione vita privata-lavoro, questo perché il personale coinvolto nella sperimentazione non dovrà necessariamente lavorare da uno studio medico o da un ospedale, ma potrà assistere i pazienti anche da luoghi diversi (come ad esempio la propria abitazione).

I principi ispiratori del progetto - che sarà sperimentato per la prima volta presso l'ambulatorio stomizzati della Fondazione Poliambulanza di Brescia - sono stati presentati nell'Experience Lab promosso da FAIS in occasione di Forum PA Sanità lo scorso 30 ottobre, dopo il quale S.O.S. Smart Ostomy Support della FAIS ha ricevuto il premio di miglior progetto italiano di connect care al Forum PA Sanità nella categoria “Associazioni no profit".