Disturbo dissociativo di personalità

Scritto il 05/06/2021
da Monica Vaccaretti

Il disturbo dissociativo di personalità è un grave disturbo mentale classificato come Dissociative Identity Disorder (DID) nel DSM-5 Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorder Fifth Edition dell'American Psychiatric Association. È definito come Disturbo di personalità multipla nel ICD-10. Si tratta di uno stato psicologico complesso e cronico caratterizzato dalle alterazioni delle identità e dalle rotture nella coscienza. Viene generalmente descritto come “la presenza di due o più stati distinti di personalità separati”. L'alternarsi delle varie identità e le amnesie tra le diverse personalità determinano uno sconvolgente caos esistenziale nell'individuo. Si stima che ne sia colpito l'1,5% della popolazione. Può comparire a qualsiasi età, dalla prima infanzia sino ad un'età avanzata.

Cos’è il disturbo dissociativo di personalità

In un solo corpo possono convivere decine di personalità diverse quando il cervello si comporta come una cellula che continua a sdoppiarsi. Come in un condominio o una stanza piena di gente, nel corpo umano vivono tante persone che non si conoscono e che hanno storie, abitudini e ricordi diversi.

Nel corpo, che normalmente è mosso da una sola volontà ed ha una sola coscienza, subentra un'altra identità, poi un'altra e un'altra ancora e tutte vivono insieme, spesso litigano. Ogni identità ha la sua personalità con i suoi modi di percepire, pensare e relazionarsi nei confronti di sé e dell'ambiente.

Secondo la definizione della patologia, almeno due di queste identità o stati di personalità assumono in modo ricorrente il controllo del comportamento della persona e ognuna di esse, quando presente, non ha assolutamente coscienza dell'altra. Le diverse identità tendono ad alternarsi e ad essere maggiormente manifeste quando la persona è sottoposta a momenti di grave stress. La frammentazione dell'identità di solito porta all'amnesia asimmetrica: significa che una personalità può avere amnesia per eventi sperimentati dalle altre personalità. Alcune identità sembrano conoscere invece le altre ed interagire con esse in un complesso mondo interiore ed alcune identità interagiscono più di altre.

Sintomi di disturbo dissociativo di personalità

Sintomi caratteristici del disturbo dissociativo di personalità sono la depersonalizzazione e la fuga dissociativa. A differenza dei pazienti con disturbo post traumatico da stress, il DID si manifesta clinicamente con una amnesia dissociativa con lacune nella memoria nel passato e vuoti di memoria nel presente: il soggetto non è capace di ricordare non soltanto gli eventi traumatici e stressanti del passato ma soprattutto gli eventi quotidiani ed importanti informazioni personali, come il suo nome, che non sarebbero normalmente dimenticati.

Si distinguono due forme. Nella forma di possessione le diverse identità sono molto evidenti e si manifestano come agenti esterni, generalmente un essere soprannaturale che prende il controllo della persona: l'identità alternativa è indesiderata e si verifica involontariamente e provoca una grande angoscia. Nella forma di non possessione, invece, le identità multiple sono meno palesi. La persona prova un’improvvisa alterazione di sé e della propria identità e percepisce la sensazione di essere un osservatore esterno delle proprie azioni ed emozioni, senza averne controllo. La persona sperimenta un forte senso di depersonalizzazione cioè di irrealtà, di estraniamento, di distacco dai propri processi fisici e mentali.

Altri sintomi sono allucinazioni uditive, visive, tattili, olfattive e gustative ma a differenza dei disturbi psicotici come la schizofrenia, i pazienti con disturbo dissociativo di personalità vivono questi sintomi come provenienti dalla identità alternativa che di volta in volta prende il sopravvento.

Le allucinazioni si accompagnano spesso a depressione, ansia, abuso di sostanze, autolesionismo, automutilazione, convulsioni non epilettiche, comportamento suicidario. Sono frequenti anche disturbi dell'umore, disturbi alimentari e sessuali. Tali sintomi sono variabili e soggettivi, vanno e vengono spontaneamente. Possono essere così importanti da causare un disagio clinicamente significativo e compromettere la vita sociale, affettiva, lavorativa della persona sino a disabilità ed invalidità.

Da cos’è causato il disturbo dissociativo di personalità

La causa è quasi sempre un forte stress o un trauma infantile soprattutto se gravi, prolungati nel tempo e ricorrenti: maltrattamenti, abbandoni, una perdita precoce importante come la morte di un genitore, una malattia medica grave, cronici abusi fisici sessuali ed emotivi sono riportati e documentati nel 90% dei pazienti affetti da DID. Poiché i bambini non nascono con un senso di identità unitaria e considerando che tale identità si sviluppa e si matura tramite il vissuto nelle diverse età evolutive della persona, nei bambini gravemente maltrattati stressati o abusati molte aree legate alle esperienze di vita, che devono fondersi crescendo, restano invece separate.

A differenza della maggior parte dei bambini che acquisiscono con la crescita una normale e sana percezione coerente e complessa, nella sua unicità, di sé stessi e degli altri, nei bambini soggetti a sviluppare DID le percezioni, i ricordi e le emozioni vengono tenuti separati ed ogni esperienza vissuta in modo traumatico può essere usata per generare una identità differente alternativa. Si tratterebbe sostanzialmente di un meccanismo di difesa sviluppato dal cervello per proteggere la persona facendola entrare in una specie di coma psicologico.

Ne deriva lo sviluppo di tanti “altri” che prendono clinicamente il controllo del comportamento dell'individuo, dando vita a vuoti di tempo e a cambiamenti repentini di linguaggio se non di lingua, di atteggiamento e di abilità. Quando un bambino subisce un grave trauma per sopravvivere crea una barriera di amnesia tra la personalità che affronta il problema e quella che cerca di andare avanti come se nulla fosse accaduto. Da adulto, basterà un rumore per far riemergere la personalità del bambino (Remy Aquarone, Pottergate Center for Dissociation and Trauma).

Diagnosi di disturbo dissociativo di personalità

La diagnosi di disturbo dissociativo di personalità è clinica. Si basa sulla presenza dei criteri individuati dal DSM e viene confermata da interviste strutturate mediante ipnosi o colloqui facilitati da farmaci come barbiturici e benzodiazepine nel tentativo di far emergere il cambiamento delle identità durante la valutazione anamnesica. L'ipnosi risulta essere particolarmente efficace, perché permette di entrare in contatto direttamente con le altre identità. Cercando di parlare alla parte della mente di volta in volta coinvolta negli eventi traumatici e stressanti che il soggetto non vuole ricordare, il medico può entrare negli stati di dissociazione cercando di controllare i passaggi da una identità ad un’altra.

Trattamento

Il trattamento consiste in una psicoterapia – tra cui anche quella cognitivo comportamentale focalizzata sul trauma - che ha il difficile obiettivo a lungo termine di rendere integra l'identità della persona. La terapia di supporto per i sintomi associati prevede un trattamento farmacologico che non risolve tuttavia la dissociazione.

Lo scopo principale della psicoterapia è di stabilizzare i pazienti, garantendone la sicurezza e riducendone i sintomi. Facilitare la collaborazione e la cooperazione tra le varie identità si rende fondamentale qualora il paziente non desideri o non riesca ad affrontare un percorso terapeutico volto a risolvere la frammentazione degli stati di identità.