Migep: ogni regione è orientata al Super Oss

Scritto il 08/07/2022
da Redazione Roma

Non c’è spazio per una normativa di legge destinata agli operatori socio sanitari. Ne è convinto Angelo Minghetti, coordinatore Migep, preso atto che le Regioni, sotto la dicitura “sperimentazione”, hanno bene esposto e consolidato la nascita del Super Oss, ampliando le competenze dell’accordo Stato-Regioni da 15 a 35 di cui 20 sono esclusivamente competenze infermieristiche.

Minghetti, Migep: contrari per ricadute generali, anche penali e civili

Il coordinatore Migep, Angelo Minghetti, riprende le fila di un tema assai dibattuto: la figura del Super Oss in Veneto. Un argomento, che non manca di creare dibattito, attorno al quale Minghetti ritiene sussista tanta, troppa superficialità.

Così, dopo aver parlato di iniziativa confusa e pericolosa, torna nel merito della questione. Le Regioni, con il consenso del ministro della Salute, Roberto Speranza, sotto la dicitura “sperimentazione”, hanno bene esposto e consolidato la nascita del Super Oss con competenze infermieristiche, ampliando le competenze dell’accordo Stato-Regioni da 15 a 35 di cui 20 sono esclusivamente competenze infermieristiche.

Quindi Minghetti precisa che la Regione Veneto ha sì deliberato questa nuova figura, ma l’ente autorizzato non ha ricevuto nessuna disposizione a partire con i corsi di riqualifica in operatore socio sanitario con formazione complementare. Inoltre, la regione amministrata da Luca Zaia è in attesa della risoluzione della sentenza in atto che terminerà a dicembre dell’anno in corso.

Quindi il riferimento è alla Regione Lombardia che, prendendo esempio dal Veneto ha strutturato la nascita del Super Oss, per compensare la carenza infermieristica nelle strutture residenziali e semiresidenziali. In parallelo, l’assessore alla Sanità e alle Politiche sociali della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, aveva tenuto a precisare che il super Oss non sostituirà l’infermiere, bensì lo supporterà.

Ma la formazione e il tirocinio – incalza il coordinatore Migep – saranno svolti in orario di servizio, le strutture sceglieranno chi deve accedere alla sperimentazione, i costi saranno a libero mercato. Per ora la riqualifica riguarda solo chi lavora nel privato, forse un giorno entrerà a pieno regime anche nel pubblico, molte domande rimangono senza risposta. Quindi Minghetti vuole comprendere quale sia la strada giusta da seguire: Stare all’interno di questi procedimenti e far in modo che alcune cose cambino in positivo – portando tutto a livello nazionale affinché l’evoluzione dell’Oss sia doverosa, difendendone il profilo – oppure stare fuori e fare i dissidenti senza ottenere l’evoluzione della professione in toto.

Ad ogni modo, nell’incontro con la Regione Lombardia, la Federazione nazionale delle professioni sanitarie e sociosanitarie ha riconosciuto, come del tutto lampante, l’urgenza di aprire un tavolo regionale e nazionale per determinare e valorizzare il profilo dell’Oss su tutti i campi, mettendo in evidenza che l’evoluzione della figura dell’operatore socio sanitario è doverosa, necessaria e non differibile.

E ancora, sostenendo con forza che tutto questo non debba essere fatto a scapito degli Oss stessi. Ragione per cui, conclude Minghetti, siamo totalmente contrari a un percorso del genere per le varie implicazioni di ordine organizzativo, deontologico e contrattuale nonché per le ricadute generali, anche penali e civili, che potrebbero derivarne.