Adenomiosi uterina

Scritto il 03/07/2021
da Ilaria Campagna

L’adenomiosi uterina è una condizione dell’apparato riproduttivo femminile caratterizzata dall’invasione della parete muscolare dell’utero da parte dell’endometrio. La vera prevalenza dell’adenomiosi non è nota, tuttavia si pensa possa interessare dal 20% al 65% delle donne, più comunemente quelle al di sopra dei 30 anni. L’adenomiosi uterina, inoltre, è associata a una storia passata di parto; circa l'80% delle donne con questo disturbo ha infatti avuto almeno una gravidanza a termine. Le cause esatte dell’adenomiosi uterina sono sconosciute, tuttavia ci sono diverse teorie sulla causa dell’invasione del miometrio da parte dell’endometrio, come la presenza di cellule staminali nella parete uterina, i parti multipli o la crescita invasiva di tessuti anormali a causa di interventi all’utero. La diagnosi di adenomiosi uterina non risulta sempre immediata e semplice, infatti molte volte la malattia si presenta con segni e sintomi simili a quelli causati da altri disturbi. In ogni caso la diagnosi si pone attraverso l’esame pelvico, l’ecografia transvaginale, la risonanza magnetica, l’isteroscopia e la biopsia. Il trattamento dell'adenomiosi uterina dipende in parte dai sintomi, dalla loro gravità e dall'avere o meno portato a termine una gravidanza in passato e può comprendere i farmaci antinfiammatori e ormonali, l’embolizzazione dell’arteria uterina, l’ablazione endometriale e nei casi estremi l’isterectomia. Sebbene l’adenomiosi uterina sia considerata una condizione benigna, il dolore frequente e il forte sanguinamento possono causare una grave anemia e avere un impatto negativo sulla qualità della vita. Poiché le cause dell'adenomiosi uterina non sono completamente note non è possibile prevenire la malattia.

Che cos’è l’adenomiosi uterina

Adenomiosi uterina

L’adenomiosi uterina è una condizione dell’apparato riproduttivo femminile caratterizzata dall’invasione della parete muscolare dell’utero (miometrio) da parte dell’endometrio. L’utero quindi si ispessisce e si ingrandisce fino a diventare il doppio o il triplo, anche se in genere non supera le dimensioni di un utero a 12 settimane di gestazione. L’invasione del tessuto può avvenire in forma localizzata, prendendo il nome di adenomioma, oppure generalizzata, prendendo il nome di adenomiosi uterina.

Sebbene le donne con adenomiosi uterina abbiano spesso anche l'endometriosi (11%), queste sono due condizioni diverse; nell’endometriosi, infatti, a differenza di quanto avviene nell’adenomiosi, il tessuto endometriale cresce nelle ovaie, nelle tube di Falloppio o nel peritoneo, quindi all’esterno dell’utero. Più del 50% delle donne con adenomiosi inoltre ha fibromi associati, mentre il 7% ha polipi endometriali.

Sebbene l'adenomiosi uterina sia considerata una condizione benigna, il dolore frequente e il forte sanguinamento che comporta possono avere un impatto negativo sulla qualità della vita. La vera prevalenza dell’adenomiosi non è nota, in parte perché è difficile fare la diagnosi; si pensa tuttavia che l’adenomiosi possa interessare dal 20% al 65% delle donne.

Più comunemente l’adenomiosi interessa le donne di età al di sopra dei 30 anni, specie nella fascia compresa tra 40 e 50 anni, poiché è una condizione estrogeno dipendente. L’adenomiosi uterina, inoltre, è associata a una storia passata di parto; circa l'80% delle donne con questo disturbo ha infatti avuto almeno una gravidanza a termine.

Cause di adenomiosi uterina

Le cause esatte dell’adenomiosi uterina sono sconosciute, tuttavia ci sono diverse teorie sulla causa dell’invasione del miometrio da parte dell’endometrio:

  • Cellule staminali nella parete uterina
  • Tessuti extra nella parete uterina già presenti prima della nascita e che crescono durante l'età adulta
  • Infiammazione uterina che si verifica dopo il parto
  • Crescita invasiva di tessuti anormali dalle cellule endometriali che si spingono nel muscolo uterino. Questo può essere dovuto a un'incisione praticata nell'utero durante un intervento chirurgico come un parto cesareo, un’interruzione volontaria di gravidanza o altri interventi all’utero
  • Parti multipli
  • Interventi di legatura delle tube
  • Irregolarità del ciclo mestruale

Indipendentemente da come si sviluppa l'adenomiosi uterina, la sua crescita dipende dagli estrogeni circolanti nel corpo, per questo è particolarmente frequente nelle donne in età fertile, mentre diminuisce dopo la menopausa.

Sintomi di adenomiosi uterina

A volte, l'adenomiosi uterina non provoca segni o sintomi oppure causa solo un lieve disagio. Tuttavia, l'adenomiosi uterina può essere caratterizzata da:

  • Sanguinamento mestruale abbondante o prolungato
  • Forti crampi o dolore pelvico acuto durante le mestruazioni (dismenorrea)
  • Spotting tra le mestruazioni
  • Dolore o indolenzimento pelvico cronico
  • Pressione addominale e gonfiore
  • Rapporti sessuali dolorosi (dispareunia)
  • Stanchezza causata da anemia
  • Utero ingrossato
  • Infertilità
  • Dolore nella parte posteriore della schiena
  • Sensazione di pressione in corrispondenza del retto e della vescica

Diagnosi di adenomiosi uterina

La diagnosi di adenomiosi uterina non risulta sempre immediata e semplice, infatti molte volte la malattia si presenta con segni e sintomi simili a quelli causati da altri disturbi come i fibromi, i polipi endometriali o l'endometriosi.

La diagnosi di adenomiosi uterina si pone quindi attraverso:

  • Esame pelvico: per rilevare se l'utero è più grande del normale
  • Ecografia transvaginale: per rilevare possibili lesioni del miometrio
  • Risonanza magnetica: utile per integrare le informazioni raccolte con l'ecografia
  • Isteroscopia, isterosalpingografia o sonoisterografia: utili per valutare in modo approfondito lo stato dell'utero e delle tube di Falloppio
  • Biopsia: per escludere, attraverso l'analisi dell'endometrio, condizioni più gravi. È l'unico esame che consente di porre diagnosi certa di adenomiosi uterina

Trattamento dell’adenomiosi uterina

Il trattamento dell'adenomiosi uterina dipende in parte dai sintomi, dalla loro gravità e dall'avere o meno portato a termine una gravidanza in passato. L'adenomiosi uterina, inoltre, spesso scompare dopo la menopausa, quindi il trattamento potrebbe dipendere da quanto si è vicine a quella fase della vita.

In ogni caso le opzioni di trattamento includono:

  • Farmaci antinfiammatori non steroidei: utili per controllare il dolore, i FANS vengono solitamente iniziati uno o due giorni prima dell'inizio del ciclo e continuati durante i primi giorni
  • Farmaci ormonali: la combinazione di pillole anticoncezionali estro-progestiniche, oppure cerotti o anelli vaginali contenenti ormoni progestinici potrebbero ridurre il sanguinamento eccessivo e il dolore
  • Isterectomia: viene scelta solo nei casi più gravi, in caso di dolore grave non rispondente ad altre terapie nelle donne che non intendono avere altri figli
  • Embolizzazione dell'arteria uterina: procedura minimamente invasiva che viene comunemente utilizzata per aiutare a ridurre i fibromi
  • Ablazione endometriale: distrugge il rivestimento dell’utero. Si è dimostrata efficace nell'alleviare i sintomi in alcuni pazienti quando l'adenomiosi non è penetrata in profondità nella parete muscolare dell'utero. Può ridurre il forte sanguinamento ma potrebbe non ridurre il dolore
  • Farmaco antifibrinolitico (acido tranexamico): riduce il sanguinamento

Complicanze legate all’adenomiosi uterina

In presenza di mestruazioni abbondanti e prolungate si può sviluppare anemia cronica cui seguono inevitabilmente una serie di altri problemi di salute. Questo insieme al forte dolore possono avere un impatto pesante sullo stile di vita.

L’adenomiosi, inoltre, può rendere difficile il concepimento, mentre in presenza di una gravidanza è maggiore il rischio di aborto spontaneo e/o parto prematuro.

Prognosi

L'adenomiosi non è pericolosa per la vita e sono disponibili molti trattamenti per alleviare i sintomi. Le donne con adenomiosi, tuttavia, possono sviluppare anche endometriosi. L'isterectomia è una soluzione permanente che fornisce sollievo dai sintomi a lungo termine, tuttavia non è applicabile in chi ha intenzione di avere gravidanze in futuro. Dopo la menopausa i sintomi dovrebbero invece scomparire da soli.

Poiché le cause dell'adenomiosi non sono completamente note non è possibile prevenire la malattia.