Secrezioni vaginali, quando sono normali?
La secrezione vaginale può essere dovuta a normali cambiamenti nei livelli di estrogeno. Se i livelli sono alti, gli estrogeni stimolano la cervice a produrre secrezioni (muco) e una parte di queste possono essere secrete dalla vagina.
I livelli di estrogeni sono alti nelle seguenti situazioni:
- Durante il ciclo mestruale, nel momento dell’ovulazione
- Nelle neonate, per una o due settimane dopo il parto, in quanto assorbono estrogeni dalla madre prima della nascita
- Alcuni mesi prima di avere il primo ciclo mestruale
- Durante la gravidanza
- Nelle donne che assumono farmaci contenenti estrogeni o che aumentano la produzione di estrogeni (come alcuni farmaci per la fertilità)
Caratteristiche secrezione normale
- Bianca lattiginosa oppure fluida e trasparente
- Durante il periodo fertile, la quantità e l’aspetto possono variare durante le fasi del ciclo mestruale
- La gravidanza, l’uso di pillole anticoncezionali (contraccettivi orali) e lo stimolo sessuale influiscono anche sulla quantità e sull’aspetto della secrezione
- Dopo la menopausa, i livelli di estrogeno diminuiscono, spesso riducendo la quantità delle normali secrezioni
Secrezioni vaginali anomale
Una perdita vaginale è considerata anomala se è:
- Più abbondante del solito
- Più densa del solito
- Purulenta
- Bianca e grumosa (simile a ricotta)
- Grigiastra, verdastra, giallastra o con striature di sangue
- Maleodorante (odore di pesce)
- Accompagnata da prurito, bruciore, eruzioni cutanee o indolenzimento
Solitamente una secrezione vaginale anomala è dovuta a una vaginite, che il più delle volte deriva da irritazione provocata da sostanze chimiche o da infezioni.
Diagnosi e cura di leucoxantorrea
La causa alla base del disturbo viene stabilità dal ginecologo dopo accurata anamnesi, esame obiettivo (esame pelvico) ed esami di laboratorio. Per quanto riguarda l’anamnesi, dopo aver raccolto la storia della paziente, in particolare si indaga l’aspetto e l’odore della secrezione, la relazione con il ciclo mestruale e/o rapporti sessuali e la presenza di altri sintomi (dolore addominale, dolore pelvico o dolore durante la minzione o il rapporto sessuale, prurito, febbre e brividi).
Altre domande riguardano l’uso di deodoranti intimi o altri prodotti che possono irritare la zona genitale, la presenza di altre condizioni in grado di aumentare il rischio di secrezioni vaginali (come assunzione frequente di antibiotici o il diabete).
L’esame obiettivo si concentra sulla zona pelvica e consiste nell’ispezione dei genitali e nell’esplorazione vaginale e cervicale. Per completare il quadro diagnostico il curante si può avvalere dell’esecuzione di tamponi vaginali e cervicali con l’obiettivo di raccogliere e studiare le secrezioni e individuare l’eventuale agente patogeno responsabile.
Il trattamento sarà conseguente alla causa individuata, se dipendente da infezioni, in base al patogeno riscontrato, verrà proposta la terapia più opportuna.