L'infermiere in gastroenterologia assume un ruolo centrale nella gestione dei pazienti
In questo setting l’infermiere deve essere valorizzato come un professionista specialista in grado di assumersi le proprie responsabilità in virtù della formazione specifica acquisita e in grado di assistere il paziente dall'accoglienza alla sua dimissione.
L'obiettivo è il continuo miglioramento della qualità dei servizi erogati, che viene raggiunto tenendo conto della soddisfazione del paziente, della riduzione del rischio, dell’evoluzione delle tecniche diagnostico-terapeutiche messe a disposizione.
L’infermiere che opera in un servizio di gastroenterologia ed endoscopia digestiva dovrà provvedere ad una ottimale programmazione delle attività lavorative, derivante da un confronto continuo tra i membri dell’équipe medico-infermieristica. Il programma dovrà contenere un progetto dettagliato sull’organizzazione del servizio, sull’assistenza al paziente e sulla gestione della sicurezza igienico-ambientale.
Alla base delle abilità dell’infermiere di gastroenterologia ci sono conoscenze teoriche e tecniche alle quali vanno aggiunte skills specifiche, come:
L’infermiere di gastroenterologia, dunque, è un professionista dinamico che mira ad un riconoscimento sulla base delle sue competenze con uno sguardo alla specializzazione.
La formazione continua non è solo un obbligo, ma risulta essere una strategia per aumentare l’interesse nella realizzazione del proprio lavoro soprattutto per gli infermieri impiegati nei servizi di gastroenterologia dove la routine delle procedure endoscopiche può costituire un fattore demotivante.
Dopo i primi anni di lavoro, infatti, l’interesse e l’entusiasmo per questo tipo di attività possono trasformarsi in apati . La formazione costante rende il professionista “completo” aumentando la capacità di affrontare in modo ottimale le diverse situazioni e di interagire efficacemente anche con le altre figure professionali con le quali lavora costantemente, senza doversi sentire un mero esecutore.
Inoltre, le responsabilità infermieristiche in gastroenterologia sono molteplici e richiedono spesso una preparazione tecnica specifica che è in continua evoluzione sulla scia delle tecnologie più avanzate. Per poter lavorare in modo adeguato bisogna dunque essere formati ed informati, tenendo conto delle linee guida provenienti dalle società scientifiche preposte con un obiettivo: migliorare costantemente la qualità dei servizi erogati. Questo obiettivo viene raggiunto tramite verifica della soddisfazione del paziente stesso, la riduzione del rischio e la garanzia di sicurezza igienico-ambientale.
L’accoglienza e la preparazione del paziente vincolano fortemente l’intero progetto assistenziale, poiché queste fasi introducono l’intervento endoscopico, condizionando il risultato e la qualità percepita dall’utente.
L’infermiere responsabile dell'accettazione dovrà fornire tutte le informazioni necessarie per poter ottenere la massima collaborazione dal paziente. La corretta informazione permetterà inoltre di ottenere un consenso informato davvero consapevole. Il tempo impiegato all’informazione (che deve essere il più dettagliata possibile) non è tempo perso, ma è il miglior metodo per ottenere la totale collaborazione del paziente.
L’infermiere dovrà redigere, se non presente, un protocollo di accettazione che dovrà contenere indicazioni su:
Nella fase di accoglienza vera e propria al momento dell’esame, l’obiettivo dell’infermiere che opera in un servizio di gastroenterologia deve essere quello di ottenere la compliance del paziente. Quasi la totalità dei pazienti presenta uno stato di ansia o stress correlati all’esame endoscopico. Questo porta, da un lato, a farsi prendere dalla spinta emotiva, dall’altro ad accettare tutto anche senza capire realmente la procedura.
Il ruolo dell’infermiere in questa fase è di informare e confortare. Deve mettere in campo dunque competenze comunicative basate sulla chiarezza espositiva, ma anche su forme di comunicazione non verbale per rassicurare il paziente. L’ansia risulta essere la variabile che maggiormente condiziona l’outcome dell’indagine.
Ad alti livelli di ansia corrispondono effetti collaterali, come:
È compito dell’infermiere, dunque, educare il paziente tramite l’informazione. L’informazione erogata al paziente può essere di due tipi:
Per questi motivi è necessario che l’infermiere che si occupa dell’accoglienza del paziente in gastroenterologia sia un infermiere esperto e specializzato.
È responsabilità dell’infermiere del servizio di gastroenterologia ridurre al minimo o eliminare del tutto il rischio di infezione. Tutti i pazienti devono essere considerati potenziali portatori di malattie infettive (Dlgs 28.09.90) ed è per questo centrale il ruolo dell'infermiere nella prevenzione.
Egli dovrà accertarsi della presenza di un protocollo specifico in cui sia indicato il percorso di sanificazione, disinfezione e se necessario sterilizzazione degli strumenti utilizzati durante le procedure endoscopiche.
Il livello qualitativo delle prestazioni di un servizio di endoscopia non deve essere rapportato al tipo di unità semplice o complessa, bensì al tipo di organizzazione e dal tipo di assistenza erogata e dal livello di sicurezza offerto. È proprio per questo che l’infermiere di gastroenterologia deve rafforzare la propria formazione professionale al fine di raggiungere un livello qualitativo sempre più alto.
L’infermiere dedicato al servizio di gastroenterologia oltre ad aver seguito un programma formativo specifico per le tecniche endoscopiche necessita di una formazione mirata comprendente la sfera anestesiologica, la farmacologia della sedazione e le tecniche di monitoraggio strumentale.
Nell’eventualità in cui il paziente necessitasse di una forma di sedazione, questa deve essere gestita da personale medico specializzato, coadiuvato dall’infermiere presente. Ciò significa che l’infermiere deve possedere competenze appropriate e formazione in tecniche di rianimazione, poiché l’induzione dell’analgo/sedazione potrebbe inficiare le normali funzioni vitali del paziente. Il medico endoscopista non potrà farsi carico dell’osservazione e del monitoraggio del paziente durante la procedura, per questo motivo sarà responsabilità dell’infermiere opportunamente formato dedicarsi a:
È indispensabile l'impostazione di una scheda tecnica infermieristica per la rilevazione anamnestica e il monitoraggio di dati utili a gestire situazioni di elevata complessità durante le procedure endoscopiche associate alla sedazione.