Coordinatore delle professioni sanitarie in poliambulatorio

Scritto il 22/09/2020
da Redazione

Essere coordinatore delle professioni sanitarie di un poliambulatorio può risultare superfluo, molti potrebbero chiedersi quale sia la funzionalità di questa figura, la sua collocazione all’interno di una struttura ambulatoriale. Il Coordinatore è perlopiù presente in una struttura ospedaliera o residenziale. Ebbene, il Coordinatore delle professioni sanitarie è invece il fulcro dell’azienda, in questo caso privata.

Le competenze di un coordinatore all’interno di un poliambulatorio

Quella figura che ha cambiato molti nomi - da caposala a coordinatore infermieristico, ad infermiere coordinatore, a figura abilitata alle funzioni direttive - e che ora è definito “Coordinatore delle professioni sanitarie” in possesso del relativo Master in Coordinamento o in Management è il centro dell’organizzazione stessa e come delineato chiaramente nell’allegato A alla Dgr n.169 del 23/2/2016, è una figura che si declina in sette aree di competenza.

In un poliambulatorio privato ed accreditato istituzionalmente al SSN, il coordinatore focalizza le proprie attività principalmente sulla gestione del personale, sia che questo sia dipendente o in regime di libera professione, sulla gestione delle attività professionali, occupandosi di processi di autorizzazione all’esercizio ed accreditamento istituzionale, normative e legislazione sanitaria, sulla gestione di presidi sanitari, farmaci ed ordini del materiale sanitario; agisce inoltre sulla gestione del cambiamento, avendo come mission principale il miglioramento della qualità dell’azienda.

Si occupa inoltre di formazione e sviluppo del personale, di budget aziendale, tramite analisi accurate di costi, ammortamenti, flussi di pazienti, rendimenti economici e gestione delle risorse materiali e tecnologiche.

Indice anche - e gestisce, verbalizzando - le riunioni con il personale, a cadenza mensile, su sua decisione, affinché vengano discussi i casi clinici di rilievo nell’équipe dei professionisti o semplicemente per discutere tematiche, dare indicazioni, informarsi sulle ferie del personale.

Si relaziona con i professionisti tramite mail o brevi debriefing per avere aggiornamenti su pazienti in carico, per creare insieme nuove procedure nei vari campi di interesse, per avere informazioni sulle cartelle cliniche.

Collabora anche con altre figure che ruotano attorno all’azienda, tra cui RSPP (Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione), per la parte della sicurezza sul lavoro, con il DPO (data protection officer) per la parte della privacy, con il commercialista per gli aspetti economici, con il responsabile marketing o con altri fornitori di servizi o di materiale.

Si può quindi dedurre che il coordinatore delle professioni sanitarie in un poliambulatorio è un professionista che sprona il personale a dare il meglio, a formarsi, aggiornarsi, ad essere precisi e puntuali nella gestione ad esempio degli appuntamenti, delle cartelle cliniche, ma che sprona anche se stesso ad essere il leader autorevole di un team di lavoro in cui ognuno non esercita la propria professione fine a se stessa, ma lavora in un’équipe multiprofessionale per il benessere del paziente, con una vision olistica di esso tramite la massima qualità e competenza.

L’innovazione forse più ancora del cambiamento è la base del lavoro del coordinatore, che nel poliambulatorio ha un’opportunità di crescita professionale notevole, in quanto, mantenendo anche rapporti con l’Ulss di riferimento, con l’area sanità della Regione di appartenenza, ricerca nuove aree di lavoro che creino valore per l’azienda.

Il ruolo del coordinatore delle professioni sanitarie è anche quello di relazionarsi con i professionisti ed in particolare per gli aspetti maggiormente critici e rilevanti, con il Direttore Sanitario ed il titolare della struttura. È con queste due ultime figure che il coordinatore ha in essere una serie di responsabilità tra cui la riduzione ed il contenimento della spesa attraverso la gestione ed il management delle competenze richieste ed è con queste due figure che si interfaccia per quanto riguarda l’inserimento di nuove branche specialistiche e quindi nuovi professionisti, eventuali acquisti di materiali, rapporti costo-efficacia delle prestazioni erogate, stesura di linee guida, protocolli o procedure.

Tante sono quindi le competenze di un coordinatore all’interno di un poliambulatorio, gestito secondo un modello ospedaliero, con divisione in équipe specialistiche, tanto è il lavoro, soprattutto per un poliambulatorio sempre in evoluzione, in crescita, che si amplia continuamente inserendo nuove attività, al cui interno vi sono professionisti giovani, motivati ed un coordinatore stesso giovane ed alla prima esperienza, che si basa su ciò che ha appreso durante gli studi ma che molto spesso si trova in situazioni da gestire del tutto nuove, complesse e che diventano bagaglio della sua esperienza professionale.

Per quanto riguarda la mia esperienza tutto ciò è stato possibile grazie anche al fatto che la struttura nasce con un progetto innovativo veneto per la presenza dell’infermiere di famiglia, figura molto discussa in questo periodo ma che nella nostra azienda è consolidata ormai da quattro anni. Il coordinatore con l’infermiere di famiglia crea rete con tutte le istituzioni territoriali, dando così all’utente un’assistenza a tutto tondo.

  • Articolo a cura di Anna Boldrini - Coordinatore delle professioni sanitarie