Migliorare la qualità della comunicazione in Sanità

Scritto il 11/08/2020
da Marco Alaimo

Anche se può sembrare intuitivo e, alle volte scontato, la “cura” della comunicazione fra professionista sanitario e assistito ha un effetto positivo sull’esito della salute a breve e a lungo termine. Non solo teorie, ma studi scientifici lo dimostrano e siamo proprio partiti da qualche teoria per dimostrare come da sempre il Nursing si è interessato di questo aspetto. Una più efficace comunicazione fra le persone in genere, e fra infermiere e paziente in particolare, può operare trasformazioni positive nell’uno e nell’altro dovute all’empatia, al calore umano e al senso di comprensione e di accettazione che si crea, alla compliance.

Comunicazione dei professionisti in sanità: strategie d’intervento

La “cura” della comunicazione fra professionista sanitario e assistito ha un effetto positivo sull’esito della salute a breve e a lungo termine

Dagli anni 60 con la scuola di Paolo Alto, nelle persone di Gregory Bateson, Paul Watzlawick, Janet Helmick Beavin, Don D. Jackson ed altri, si iniziò a parlare della funzione pragmatica della comunicazione, vale a dire la capacità di provocare degli eventi nei contesti di vita (sociale-lavorativa-personale) attraverso l’esperienza comunicativa, intesa sia nella sua forma verbale che in quella non-verbale; ma anche della complessità dei sistemi grazie soprattutto al biologo austriaco - americano Ludwig von Bertalanffy.

L’uomo è un sistema che vive e comunica con altri sistemi. Molte teorie in campo infermieristico hanno posto in primo piano il tema della comunicazione fra infermiere e paziente spesso riferendosi alle teorie relazionali “rogersiane”. Nelle affermazioni teoriche della Rogers, in particolare, si avvertono echi della teoria della relatività di Einstein, ma soprattutto della teoria dei sistemi elaborata negli anni cinquanta appunto da von Bertalanffy.

La Rogers ha una visione globale dell'uomo. Scrive: L'uomo è un tutto unificato che possiede la propria integrità e che manifesta caratteristiche che sono più della somma delle sue parti e differenti dalla somma delle sue parti. Per la Rogers il nursing è sia una scienza che un'arte.

Scrive ancora: Il nursing è una scienza umanitaria basata sulla compassione e finalizzata a mantenere e favorire la salute, prevenire la malattia e assistere e riabilitare i malati e i disabili. L'infermiere non ha compiti di dipendenza, ma coopera con i professionisti delle altre discipline sanitarie.

Lidya E. Hall nei primi anni ’60 sviluppa un modello della professione infermieristica ove l’aspetto centrale è costituito dalla relazione fra infermiere e paziente, utilizza la tecnica Rogersiana della “riflessione” che consiste nel ripetere, con parole diverse, alcune verbalizzazioni del paziente per invitarlo a “chiarire” ed esplorare meglio i propri sentimenti collegati all’argomento. La Hall è inoltre convinta dell’esigenza di un “nursing professionale” agito da persone che hanno studiato scienze comportamentali e tecniche di comunicazione.

Jean Watson (1940 – Stati Uniti), sottolinea l’importanza di una relazione di fiducia fra infermiere e paziente che implica congruenza, empatia, comunicazione efficace. Ida Jean Orlando (1926 – Stati Uniti) usa la relazione interpersonale come base per il proprio lavoro, pone l’accento sulle espressioni verbali e sui segnali non verbali, per individuare i bisogni del paziente.

Anche se può sembrare intuitivo e, alle volte scontato, la “cura” della comunicazione fra professionista sanitario e assistito ha un effetto positivo sull’esito della salute a breve e a lungo termine. Non solo teorie, ma studi scientifici lo dimostrano e siamo proprio partiti da qualche teoria per dimostrare come da sempre il Nursing si è interessato di questo aspetto.

Riteniamo che una più efficace comunicazione fra le persone in genere, e fra infermiere e paziente in particolare, possa operare trasformazioni positive nell’uno e nell’altro dovute all’empatia, al calore umano e al senso di comprensione e di accettazione che si crea, alla compliance.

Ci sono capacità e competenze indispensabili per esercitare effettivamente un intervento di aiuto tramite una comunicazione efficace:

  • Ascoltare
  • Non interpretare
  • Riconoscere e accettare il quadro di riferimento dell’altra persona
  • Non giudicare, non moralizzare, non sovrapporre il nostro modo di pensare e di decidere a quello dell’altra persona
  • Esprimersi in modo chiaro, comprensibile e accettabile per l’altro
  • Usare le domande in modo ordinato, organizzato e chiaramente finalizzato

Alcune di queste capacità si fondano su un atteggiamento personale e mentale che definiamo “ascolto” in senso ampio. Altre (capacità di espressione chiara, abilità nel formulare le domande e concatenare i contenuti del colloquio) richiedono anche una competenza e una pratica comunicativa che deve in parte essere appresa, affinata e trasformata in uno “stile” comunicativo personale efficace.

Altri studi mettono in evidenza alcune peculiarità nel Nursing:

  • La comunicazione è l’essenza della cura ed è il canale tramite il quale gli infermieri trasferiscono le cure. L’informazione è un aspetto della comunicazione, poiché l’intero sistema comunicativo comprende gli attori, il messaggio (informazione), gli strumenti e la relazione. Non c’è passaggio efficace di informazione se non è curato l’intero processo comunicativo e relazionale
  • Non esiste un metodo o strumento universale utile all’infermiere per trasmettere informazioni, ma è necessario tenere conto di tutto il contesto in cui avviene il passaggio di informazione: ogni veicolo informativo va adattato alle esigenze contingenti, accordandolo con le preferenze della persona assistita/famigliari e le risorse disponibili. Qualora le risorse disponibili siano limitate, può essere solo l’atteggiamento dell’operatore consapevole a fare la differenza da un punto di vista qualitativo

Noi come professionisti siamo “Strumenti di Relazione” Aspecifici (ad esempio essere in grado di passare da un contesto assistenziale ad un altro, gestire le situazioni in scenari diversi etc.) e Specifici (unici nell’assistenza e nell’erogare un’assistenza personalizzata).