. Per poter rispondere a questa domanda la ricerca è stata di grandissima importanza; a tal proposito ritengo utile citare un lavoro pubblicato nel 2018 nel quale è stata effettuata una analisi qualitativa secondo il metodo DELFHI rispetto al quesito sopra descritto.
Dall’analisi emerge un’importate eterogeneità dei percorsi formativi
Competenze distintive del laureato magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche
Gli anni ’90 rappresentano per la professione infermieristica un periodo di grande cambiamento grazie ai numerosi provvedimenti normativi che sottolineano l’autonomia professionale dell’infermiere. Di particolare rilevanza, poi, la legge del 10 Agosto del 2000 n. 251 che istituisce la nascita della figura dirigenziale per tutte le professioni sanitarie; questa legge apre le porte ad un intenso dibattito culturale che culminerà nella costituzione con il decreto MIUR 270/2004 della laurea, prima definita specialistica, poi trasformata in Laurea Magistrale per le diverse classi di laurea delle professioni sanitarie.
La nascita di questo nuovo percorso formativo si inserisce all’interno dell’ambito dello sviluppo delle conoscenze e competenze che ciascun professionista deve mettere in atto durante il proprio percorso professionale, aspetto che a distanza di 17 anni appare sempre più attuale. Oggi più che mai il sistema sanitario richiede la presenza di professionisti altamente formati e competenti in diversi ambiti che vanno dalla clinica, al management, alla ricerca e non per ultima, la didattica.
A quasi un anno di distanza dall’acquisizione del titolo di Dottore Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche mi sono posta un’importante domanda: Quali sono le competenze distintive di colui che è in possesso di questo titolo? . Per poter rispondere a questa domanda la ricerca è stata di grandissima importanza; a tal proposito ritengo utile citare un lavoro pubblicato nel 2018 nel quale è stata effettuata una analisi qualitativa secondo il metodo DELFHI rispetto al quesito sopra descritto.
Tale lavoro organizzato in diverse fasi ha permesso di attuare un’attenta analisi della letteratura che ha permesso di definire 10 dimensioni d’indagine che successivamente sono state sottoposte, secondo una metodologia struttura e ben definita, ad un gruppo di esperti debitamente selezionati; questi hanno espresso in maniera libera le proprie opinioni rispetto a ciascun item. La metodologia individuata si è arricchita andando ad analizzare il grado di accordo/disaccordo tra gli esperti selezionati con successiva costituzione di un documento finale.
Dall’analisi dei dati emerge un’importate eterogeneità dei percorsi formativi magistrali per la classe di laurea infermieristica ed ostetrica, dovuta all’autonomia dei singoli atenei nel poter definire specifici piani di studi; tutti sono accomunati dall’importanza data all’aspetto manageriale del percorso di studio.
Altra tematica molto attuale che emerge dall’analisi dei dati consiste anche nella grande importanza che all’interno di questi corsi di laurea, il gruppo docenti sia in gran parte costituito da infermieri/ostetriche (argomento molto dibattuto in seguito al decreto ministeriale 82/2020 nel quale si sottolineava la necessita della componente medica per l’accreditamento del corsi di laurea in infermieristica sia essi triennali o magistrali).
Nella definizione delle competenze del laureato magistrale il gruppo di esperti è concorde nel ritenere di fondamentale importante la presenza di progettualità, organizzazione, innovazione e capacità di tradurre in cambiamento competenze ed esperienza, mentre non risultano di grande importanza competenze specifiche in ambito clinico in quanto queste possono essere ottenute mediante percorsi formativi collaterali quali corsi di perfezionamento o master di primo e secondo livello.
Emerge dall’analisi di questo importante lavoro che il ruolo del laureato magistrale è fondamentalmente di management a livello trasversale; è necessaria la presenza di una visione proattiva, di crescita e di affidamento completo alla ricerca senza dimenticare la didattica, poiché è proprio in questa che è conservato il futuro della nostra amata professione.
Sicuramente in un momento storico, culturale, sanitario molto difficile come quello che stiamo vivendo, in cui risulta necessaria la riorganizzazione in maniera sempre più efficiente, efficace, economico del servizio sanitario, la presenza di professionisti infermieri che possiedono queste caratteristiche è di grande importanza; il decreto ministeriale n. 231 del 23/02/2021 che ha dato indicazione all’esecuzione del test di ammissione alla laurea magistrale per le professioni sanitarie entro e non oltre il 26 marzo , per l’anno accademico 2020/2021 precedentemente slittato a causa dell’emergenza Covid-19 è la prova di quanto la politica ritenga questo percorso di studio fondamentale per il futuro della professione e per il miglioramento dei servizi sanitari.
Articolo a cura di Monica Petralito , Infermiera