Imparare dall’esperienza, il ruolo del tutor clinico

Scritto il 09/08/2021
da Daniela Berardinelli

Il tutor clinico rappresenta il primo anello di apprendimento durante il tirocinio del corso di laurea in Infermieristica ed incide sulla formazione, sulla soddisfazione e sullo sviluppo dell’identità professionale futura dello studente.

Infermieristica: quali caratteristiche deve possedere il tutor clinico

Il tirocinio rappresenta il cuore dell’esperienza formativa degli studenti di infermieristica e il tutoraggio il mezzo per il raggiungimento dell’apprendimento. Attualmente non disponiamo di linee guida riguardo le competenze e il percorso di questa figura, ma dalla letteratura emerge l’importanza di una formazione universitaria specifica.

Il tutor clinico è infatti quell’infermiere che diviene responsabile della supervisione dell’apprendimento durante il periodo di tirocinio nella propria realtà operativa. La letteratura evidenzia come le caratteristiche fondanti il tutor clinico siano: la motivazione interna, la capacità di problem solving, la flessibilità, la creatività, la capacità organizzativa, la leadership, la disponibilità all’apprendimento continuo, la moralità e l’aggiornamento. Tutte queste caratteristiche incidono, a loro volta, sull’apprendimento dello studente.

Il tutor clinico deve essere in grado di:

  • Creare un ambiente formativo
  • Assicurare continuità al processo educativo
  • Supportare e supervisionare il percorso a garanzia del raggiungimento degli obiettivi prefissati
  • Delineare le condizioni organizzative che consentano lo sviluppo dell’apprendimento
  • Fungere da interfaccia con altre figure professionali ed attività

La competenza del tutor clinico tocca quindi più aree: quella cognitiva, relazionale, organizzativa e professionale. L’abilità maggiore del tutor clinico consta nel potenziare le conoscenze teoriche dello studente, trasferendole nella pratica clinica e facendo emergere dal proprio contesto gli specifici bisogni assistenziali dell’utenza che accoglie.

La riflessione sull’esperienza

L’apprendimento degli studenti è maggiormente efficace se accompagnato da una riflessione sul ragionamento clinico che si sta attuando, poiché consente di comprendere a fondo l’esperienza sul campo e di potersi sperimentare acquisendo maggiore autonomia. L’esperienza di tirocinio serve inoltre a creare delle connessioni con i precedenti stage e le conoscenze pregresse, ponendo le basi per l’acquisizione di nuove.

La rielaborazione delle emozioni che i discenti possono sperimentare durante il tirocinio e la capacità di prefissare e condividere degli obiettivi che siano coerenti con le capacità dallo studente sono aspetti essenziali del percorso di tirocinio. Gli obiettivi formativi possono poi essere rinegoziati nel tempo e la strategia di affiancamento ed apprendimento modificata, sulla base delle caratteristiche e aspettative dello studente.

Caratteristiche che deve possedere un bravo tutor secondo gli studenti

Secondo gli studenti le caratteristiche che dovrebbe possedere un buon tutor sono: la motivazione interna, il riconoscimento professionale, la competenza clinica, la capacità di insegnamento e l’esperienza clinica.

La motivazione interna e la capacità di rendere il lavoro attrattivo sono fondamentali per alimentare la curiosità dello studente verso la carriera professionale. L’essere riconosciuto come un buon professionista - da parte di tutta l’équipe - e il godere di rispetto reciproco sono aspetti che facilitano e migliorano l’apprendimento dello studente.

La competenza e l’esperienza clinica sono indispensabili per colmare quel gap tra la teoria e la pratica spesso percepito dagli studenti. La capacità di trasmissione di conoscenze aggiornate è vista come prioritaria dagli studenti ed è efficace se accompagnata da feedback sull’andamento del loro percorso.

I tutor rappresentano per gli studenti un modello da perseguire in ambito scientifico, clinico, etico e comportamentale. Il modo in cui il tutor si approccia al paziente è, infatti, sotto la lente di ingrandimento dello studente, che lo analizza e tende ad imitare nel proprio percorso. Per fare tutto questo è imprescindibile avere una buona competenza comunicativa, saper indossare le lenti dello studente ed esplorare la sua prospettiva.