Emergenza infermieri, Nursing Up: il piano assunzioni non basta

Scritto il 03/10/2025
da Redazione

Il sindacato guidato da Antonio De Palma commenta il piano triennale da 27mila assunzioni annunciato nella manovra. “Una boccata di ossigeno, ma insufficiente: i posti vacanti sono 175mila. La svolta vera passa dallo sblocco del vincolo di esclusività”.

Una manovra che parla di infermieri

Antonio De Palma, presidente Nursing Up

Il piano del Ministero della Salute inserito nella prossima manovra di bilancio prevede circa 27mila nuove assunzioni nel Servizio sanitario nazionale nel triennio 2026-2028.

Due mila posti saranno riservati ai medici, mentre la parte più consistente riguarderà infermieri e operatori sanitari. Per il sindacato Nursing Up, si tratta di un cambio di prospettiva importante: Finalmente viene riconosciuto che la vera emergenza non sono i medici, ma gli infermieri osserva il presidente Antonio De Palma.

Il nodo dei numeri: 27mila assunzioni non bastano

Pur apprezzando il segnale politico, il sindacato sottolinea che i numeri restano insufficienti. Se la politica parla da tempo di un fabbisogno di circa 70mila unità, per Nursing Up il deficit reale è molto più ampio: 175mila infermieri in meno rispetto agli standard europei.

Come pensiamo di colmare un vuoto così ampio con appena 27mila nuove assunzioni? E dove li troveremo quasi 30mila infermieri disoccupati disponibili a entrare nel SSN con gli attuali stipendi? si chiede De Palma. Gli stanziamenti previsti, 420 milioni nel 2026, 845 milioni nel 2027 e 1,6 miliardi a regime dal 2028, permetteranno di far crescere gli organici del 6% entro il 2028. È una piccola boccata di ossigeno ma la voragine rimane enorme. Servono misure di valorizzazione e strategie di lungo periodo commenta De Palma.

Il tema della valorizzazione

Accanto alle assunzioni, la manovra apre anche al tema degli incentivi. Si parla di un possibile aumento delle indennità di specificità, mentre la defiscalizzazione appare più difficile da realizzare. Ma la novità più attesa riguarda la fine del vincolo di esclusività per gli infermieri, che potrebbe consentire di esercitare attività libero-professionale e intramoenia al pari dei medici.

È una battaglia che portiamo avanti da anni. Non vogliamo più deroghe temporanee: la libera professione deve essere riconosciuta in via definitiva a tutti i professionisti sanitari. È tempo di passare dalle promesse ai fatti sottolinea De Palma.

Le richieste del sindacato

Nursing Up ribadisce la necessità di un intervento strutturale: non solo nuove assunzioni, ma anche carriere più attrattive, stipendi adeguati e prospettive di crescita. Solo così – conclude De Palma – l’Italia potrà riallinearsi agli standard europei e ridare dignità alla professione infermieristica. La manovra è un primo passo, ma non basta: il sistema rischia di restare in affanno senza una svolta vera.