Fotoprotezione efficace contro invecchiamento e tumori cutanei

Scritto il 12/08/2025
da Chiara Sideri

L'esposizione alla radiazione ultravioletta (UV) è un fenomeno onnipresente nella vita quotidiana, con effetti ambivalenti sulla salute umana. Se da un lato una moderata esposizione è fondamentale per la sintesi della vitamina D, essenziale per la salute ossea e immunitaria, dall'altro, un'esposizione eccessiva e non protetta rappresenta il principale fattore eziologico per il fotoinvecchiamento cutaneo e l'insorgenza di numerose patologie dermatologiche, incluse le neoplasie cutanee. Comprendere i meccanismi sottostanti e le strategie di fotoprotezione efficaci è cruciale per ogni operatore sanitario, in particolare per infermieri e OSS, che ricoprono un ruolo di primaria importanza nell'educazione sanitaria e nella prevenzione.

Le radiazioni ultraviolette (UV)

Un'esposizione eccessiva e non protetta ai raggi UV rappresenta il principale fattore eziologico per il fotoinvecchiamento cutaneo.

Le radiazioni UV che raggiungono la superficie terrestre si dividono principalmente in due categorie:

  • UVA (320-400 nm): costituiscono circa il 95% della radiazione UV che arriva sulla Terra. Penetrono più in profondità nel derma, contribuendo significativamente al fotoinvecchiamento, alla soppressione immunitaria e all'induzione indiretta di danno al DNA tramite la generazione di specie reattive dell'ossigeno (ROS). Sono presenti con intensità relativamente costante durante l'anno, anche attraverso nuvole e finestre.
  • UVB (290-320 nm): sono responsabili della maggior parte degli effetti acuti sulla pelle, come l'eritema solare (scottatura) e l'abbronzatura. Penetrazione più superficiale rispetto agli UVA, ma con un'energia maggiore e un potenziale mutageno diretto sul DNA, contribuendo fortemente al rischio di carcinogenesi cutanea. La loro intensità varia significativamente con la stagione, l'ora del giorno e la latitudine.


Fotoinvecchiamento, meccanismi e manifestazioni cutanee

Il fotoinvecchiamento, o invecchiamento estrinseco, è il processo degenerativo della pelle causato dall'esposizione cronica alle radiazioni UV. A differenza dell'invecchiamento cronologico (intrinseco), il fotoinvecchiamento si manifesta con alterazioni specifiche e più accentuate nelle aree esposte al sole.

A livello molecolare, le radiazioni UV inducono:

Effetto biologicoDescrizione
Danno al DNA
  • Gli UVB causano danni diretti, come la formazione di dimeri di pirimidine (CPD e 6-4PP).
  • Gli UVA generano ROS che provocano danno ossidativo al DNA.
  • Danni non riparati: mutazioni e instabilità genomica, precursore della trasformazione neoplastica.
Degradazione della matrice extracellulare (MEC)
  • Gli UV attivano le metalloproteinasi di matrice (MMP), in particolare collagenasi e gelatinasi.
  • Questi enzimi degradano collagene ed elastina, causando:
    • Perdita di elasticità
    • Formazione di rughe profonde
    • Elastosi solare (accumulo anomalo di fibre elastiche danneggiate)
Infiammazione cronica
  • L’esposizione agli UV induce una risposta infiammatoria persistente.
  • Contribuisce alla distruzione tissutale e all’accumulo di sottoprodotti dannosi.
Alterazione dei melanociti
  • Possono verificarsi iperpigmentazioni irregolari (lentigo solari, macchie senili).
  • Alterazioni displastiche progressive che possono evolvere in melanoma.

L'esposizione cronica e acuta al sole è un fattore di rischio primario per diverse condizioni dermatologiche:

  • Cheratosi Attiniche (AK): lesioni precancerose comuni, caratterizzate da placche ruvide e squamose, specialmente su viso, cuoio capelluto, orecchie e dorso delle mani. Sono considerate carcinoma spinocellulare in situ e hanno un rischio di progressione a carcinoma spinocellulare invasivo (SCC) che varia dall'1% al 10% per lesione.
  • Lentigo Solari: macchie iperpigmentate, piatte, ben definite, che compaiono sulle aree esposte al sole. Sono benigni ma indicano un danno solare cumulativo significativo.
  • Carcinoma Basocellulare (BCC): il tumore cutaneo più comune, rappresentando circa l'80% di tutti i tumori della pelle. È a lenta crescita, raramente metastatizza, ma può essere localmente distruttivo. L'esposizione intermittente e intensa al sole, specialmente in età giovanile, è un fattore di rischio.
  • Carcinoma Spinocellulare (SCC): il secondo tumore cutaneo più comune, con un rischio maggiore di metastasi rispetto al BCC (sebbene ancora basso). Deriva spesso da cheratosi attiniche e la sua incidenza è fortemente correlata all'esposizione solare cronica e cumulativa.
  • Melanoma: il tumore della pelle più aggressivo e con il più alto potenziale metastatico. Sebbene rappresenti solo il 4% circa delle neoplasie cutanee, è responsabile della maggior parte dei decessi legati al cancro della pelle. L'esposizione intermittente e le scottature solari severe, soprattutto nell'infanzia e nell'adolescenza, sono fattori di rischio significativi.


La fotoprotezione: strumenti e strategie efficaci

La fotoprotezione va ben oltre l'applicazione di un prodotto solare. Comprende un insieme di strategie comportamentali e l'uso consapevole di filtri solari.

ArgomentoDettagli
1. Filtri UV: tipologie e funzionamento
  • Filtri fisici (o minerali): Ossido di zinco (ZnO) e Biossido di titanio (TiO₂).
    • Agiscono riflettendo e disperdendo le radiazioni UV.
    • Protezione ad ampio spettro (UVA e UVB).
    • Ben tollerati da pelli sensibili, meno irritanti.
    • Possono lasciare una patina bianca sulla pelle.
  • Filtri chimici (o organici): Molecole come avobenzone, ossibenzone, octinoxate.
    • Assorbono l'energia dei raggi UV, convertendola in calore e disperdendola.
    • Buona protezione e gradevoli esteticamente.
    • Raramente possono causare allergie o irritazioni.
2. Fattore di protezione solare (SPF): oltre il numero
  • L'SPF indica il grado di protezione contro i raggi UVB: SPF 30, la pelle impiega 30 volte più tempo a scottarsi rispetto a quella non protetta.
  • Relazione non lineare:
    • SPF 15: blocca circa il 93% dei raggi UVB
    • SPF 30: blocca circa il 97% dei raggi UVB
    • SPF 50: blocca circa il 98% dei raggi UVB
  • Scegliere prodotti "ampio spettro" (broad-spectrum) per protezione UVA e UVB.
  • Indicazioni visive: simbolo UVA cerchiato o punteggio PA (PA+, PA++, PA+++, PA++++).
3. Strategie comportamentali
  • Evitare le ore di punta: limitare l'esposizione tra le 10:00 e le 16:00.
  • Ricercare l'ombra: alberi, ombrelloni o ripari artificiali.
  • Indumenti protettivi: abiti a trama fitta, cappelli a tesa larga, occhiali da sole UV 400; esistono indumenti certificati UPF.
  • Applicazione del fotoprotettore:
    • Quantità: circa 2 mg/cm² (1 cucchiaino da tè per il viso, 1 bicchierino da shot per il corpo intero).
    • Applicare 15-20 minuti prima dell’esposizione.
    • Riapplicare ogni 2 ore e dopo bagno, attività intensa o sudorazione.

Educazione sanitaria e prevenzione

Gli infermieri e le infermiere, sia nei centri dermatologici, sia nelle diverse realtà, restano promotori della salute e del benessere, anche della pelle. Le loro competenze si estendono dalla cura diretta del paziente all'educazione sanitaria.

  • Anamnesi ed esame obiettivo: contribuire alla raccolta di un'anamnesi dettagliata sull'esposizione solare (scottature pregresse, esposizione professionale o ricreativa) e alla mappatura delle lesioni cutanee
  • Assistenza alle procedure: preparazione del campo, assistenza durante biopsie escissionali o incisionali, terapie fotodinamiche, crioterapia e altre procedure dermatologiche. Gestione del post-procedura (medicazioni, istruzioni al paziente).
  • Follow-up e monitoraggio: organizzare i controlli periodici per pazienti con lesioni atipiche o anamnesi di tumori cutanei, educandoli all'auto-esame cutaneo mensile.
  • Counseling personalizzato: fornire consigli pratici e personalizzati sull'uso della fotoprotezione in base al fototipo cutaneo, allo stile di vita e all'età del paziente. Spiegare l'importanza dell'esame cutaneo mensile per individuare precocemente eventuali cambiamenti sospetti.
  • Promozione della salute: nelle scuole, nelle comunità o nei contesti lavorativi, l'infermiere può condurre campagne di sensibilizzazione sui rischi dell'esposizione solare non protetta, promuovendo comportamenti sicuri fin dall’infanzia.
  • Formazione di OSS e altri operatori: condividere le proprie conoscenze con gli OSS e altro personale ausiliario, affinché possano contribuire a diffondere messaggi chiave sulla fotoprotezione, specialmente in contesti assistenziali (es. anziani al sole, pazienti allettati in prossimità di finestre).

La comprensione approfondita dei meccanismi di danno cutaneo indotto dagli UV e l'adozione consapevole di strategie di fotoprotezione sono pilastri fondamentali per la salute della pelle. Il sole, fonte di vita e benessere, può trasformarsi in un agente dannoso se l'esposizione non è gestita con intelligenza e consapevolezza. La pelle, infatti, non dimentica le aggressioni subite, ma con la giusta cura e attenzione, può continuare a essere una barriera efficace e sana per tutta la vita.